Gli investitori possono tirare un sospiro di sollievo poiché i mercati europei e americani hanno chiuso in crescita. Milano e New York hanno registrato un aumento dello 0,3%, mentre Madrid ha guadagnato lo 0,5%. Francoforte ha seguito con un incremento dello 0,38%, Parigi dello 0,3% e Londra ha tentato di raggiungere la parità, ma è rimasta leggermente indietro con un calo dello 0,08%.
L’incertezza sulle prossime mosse delle banche centrali riguardo ai tassi di interesse sembra pesare sui mercati globali. La Banca Centrale Europea potrebbe anticipare i tagli rispetto alla Federal Reserve statunitense. Il presidente della Fed, Jerome Powell, lo aveva suggerito venerdì scorso e potrebbe ribadirlo nel corso di un intervento alla Stanford Society tra meno di un’ora. L’ipotesi viene rafforzata dal calo inaspettato del 2,4% dell’inflazione nell’Eurozona a marzo.
Nel frattempo, il differenziale tra i titoli di Stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) è sceso a 146,6 punti, mentre il rendimento annuo italiano è salito di 3,8 punti percentuali al 3,87% e quello tedesco di 0,9 punti percentuali al 2,4%. Il dollaro è in calo rispetto all’euro a 0,92 euro e nei confronti della sterlina a 0,79 sterline.
Il prezzo del petrolio greggio (Wti) è in aumento dello 0,73% a 85,73 dollari al barile, il che ha portato benefici alle compagnie petrolifere come TotalEnergies (+1,06%), Eni (+0,95%) e Shell (+0,81%). Tenaris ha registrato un aumento del 1,8%, mentre Subsea7 ha avuto una crescita più modesta dello 0,39% e Saipem è invece in calo dello 0,35%. Tra le banche, Fineco ha registrato un aumento del 5,67%, spinta dagli analisti di JpMorgan. Altri istituti bancari che hanno visto incrementi sono Commerzbank (+4,37%), Banco Sabadell (+4,05%), Barclays (+2,51%), Bper (+2,45%), Banco Bpm (+2,21%), NatWest (+2,06%), SocGen (+1,87%), Bps (+1,78%), Intesa (+1,61%), Unicredit (+1,34%) ed Mps (+1,06%). Nel settore automobilistico, Volvo (-3,14%), Stellantis (-1,9%) e Ferrari (-1%) hanno registrato cali dopo i dati sulle vendite di auto. In controtendenza, Bmw ha visto un aumento del 4,36%, mentre Porsche ha registrato un incremento del 3,37% e Volkswagen del 2,28%.
Infine, l’azienda di telecomunicazioni Tim ha registrato un aumento del 5% poiché potrebbe ottenere un miliardo di euro dallo Stato italiano per i canoni di licenza pagati negli anni ’90 su cui ha fatto ricorso.
In conclusione, nonostante l’incertezza legata alle decisioni delle banche centrali, i mercati europei e americani hanno chiuso in crescita. Gli investitori sono ottimisti riguardo ai settori petrolifero, bancario e automobilistico, mentre l’azienda di telecomunicazioni Tim potrebbe ricevere un’ingente somma di denaro dallo Stato italiano. Gli esperti suggeriscono di continuare a monitorare da vicino le decisioni delle banche centrali e i dati economici per avere una visione più chiara dell’andamento dei mercati.