Il viaggio di Marco Polo è senza dubbio uno dei più sorprendenti e avventurosi della storia. Questo mercante veneziano del XIII secolo ha attraversato terre sconosciute e ha scoperto culture e popoli lontani, lasciando un’impronta indelebile nella storia.

La statua di Marco Polo a Ulan Bator, in Mongolia, è solo uno dei tanti segni della sua fama internazionale. Raffigurato con lunghi capelli e barba, abbigliato in stile orientale, il suo braccio destro piegato in avanti sembra descrivere qualcosa, forse al Gran Khan, mentre la mano sinistra regge un libro. Questo libro non può che essere “Il Milione”, che racconta le incredibili avventure di Marco Polo.

Marco Polo è nato nella seconda metà del XIII secolo a Venezia. Inizialmente un mercante, è diventato un narratore grazie ai racconti che ha condiviso durante la sua prigionia a Genova. Questi racconti sono stati trascritti da Rustichello da Pisa e hanno dato vita al famoso libro “Il Milione”. A soli 17 anni, Marco Polo ha lasciato la laguna veneziana per intraprendere un viaggio verso l’Oriente per motivi commerciali. Durante il suo viaggio, ha attraversato la Cina, l’India, la Mongolia, l’Islam, l’Armenia e molti altri paesi, descrivendo le bellezze, le ricchezze, le culture e gli ambienti lussureggianti che ha incontrato lungo il suo cammino. È interessante notare come Marco Polo abbia scritto con rispetto e senza giudizi, cercando di comprendere e apprezzare le diversità culturali che ha incontrato.

La mostra “I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano del Duecento” è dedicata alla storia di questo grande viaggiatore. Curata da Giovanni Curatola e la stessa Squarcina, la mostra si svolge nelle sale dell’appartamento del Doge di Palazzo Ducale, a Venezia, fino al 29 settembre. Questa rassegna è stata voluta dalla Comune di Venezia e dal comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni di Marco Polo.

Il percorso espositivo inizia dalla casa veneziana di Marco Polo, che sorgeva nell’area dove oggi si trova il teatro Malibran. È da qui che Marco Polo partì appena diciassettenne e dove fece ritorno, non ricco ma benestante, per morire. La mostra espone reperti archeologici, mappe e soprattutto il testamento di Marco Polo redatto nel gennaio 1324. Questo documento, conservato alla Biblioteca Marciana, rappresenta la vera voce del viaggiatore per antonomasia, con chiare e lapidarie disposizioni a favore della sua famiglia. Nonostante le ricerche finora non abbiano portato a una credibile ricostruzione della sua fisionomia, la mostra attraverso più di 300 opere ci offre un’illustrazione dei mondi che il giovane Polo ha attraversato, dei luoghi in cui ha soggiornato e delle terre che ha descritto nel suo famoso libro.

Il viaggio di Marco Polo è un esempio di coraggio, curiosità e apertura mentale. Attraverso le sue avventure, ha aperto una finestra sul mondo orientale per l’Occidente e ha contribuito a creare un ponte tra culture diverse. La sua fama è ancora viva oggi, come dimostrato dalla mostra dedicata a lui a Venezia. Marco Polo è un eroe senza tempo, un uomo che ha osato esplorare l’ignoto e che ha lasciato un’eredità duratura nella storia della scoperta del mondo.

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