L’Aquila, una città situata nel cuore dell’Italia, ha commemorato le vittime del terremoto che ha colpito la regione 15 anni fa. La cerimonia emozionante ha coinvolto circa 1400 persone e si è conclusa con 309 rintocchi di campana, uno per ogni vita persa durante la tragedia.

La fiaccolata commemorativa è partita da via XX Settembre, passando davanti alla Casa dello studente, per poi concludersi in Piazzale Paoli, dove si trova il Parco della Memoria. Il braciere, simbolo di speranza e rinascita, è stato acceso da due giovani aquilani, Elisa Nardi e Tommaso Sponta, entrambi nati nel 2009, l’anno in cui si è verificato il terremoto. Questi giovani talenti frequentano il conservatorio “A. Casella” del capoluogo abruzzese e hanno voluto rendere omaggio alle vittime attraverso la loro musica.

Durante la cerimonia, il sindaco Pierluigi Biondi ha sottolineato l’importanza della memoria nella ricostruzione della città. Ha menzionato come i ricordi abbiano guidato la comunità negli ultimi 15 anni, spingendoli verso una rinascita. Ha anche sottolineato l’importanza di trasmettere la memoria alle generazioni future, in modo che possano comprendere l’identità e la storia della città.

I giovani partecipanti alla cerimonia hanno condiviso le loro esperienze personali. Elisa Nardi, nata poco dopo il terremoto, ha dichiarato di sentirsi orgogliosa di partecipare all’evento e di poter ricordare le vittime insieme agli altri. Tommaso Sponta, rappresentante dei ragazzi della sua età, ha ammesso di non aver vissuto direttamente il terremoto, ma di averne sentito parlare attraverso i racconti dei suoi familiari. Ha anche condiviso come la determinazione e la voglia di rinascita abbiano reso la città ancora più forte.

Dopo l’accensione del braciere, è stata letta la lista dei nomi delle vittime del terremoto. Nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, si è tenuta una Santa Messa presieduta dall’arcivescovo metropolita dell’Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi. Durante la preghiera eucaristica, i nomi delle vittime sono stati nuovamente pronunciati. Infine, alle 3:32, l’ora esatta in cui si è verificato il terremoto nel 2009, la campana della chiesa ha suonato 309 rintocchi, un tributo commovente a coloro che hanno perso la vita.

Questa commemorazione è un momento di riflessione e di unione per la comunità aquilana. Nonostante le cicatrici lasciate dal terremoto siano ancora visibili, la città ha dimostrato una straordinaria forza e determinazione nella sua ricostruzione. Questo evento tragico ha rafforzato i legami tra gli abitanti e ha reso L’Aquila una città ancora più resiliente.

Quindici anni dopo il terremoto, L’Aquila ricorda le vittime con rispetto e amore. Questa commemorazione è un segno di speranza per il futuro, un modo per onorare il passato e costruire una comunità più forte. La memoria delle vittime vivrà per sempre nei cuori degli aquilani, guidandoli nella loro continua lotta per la rinascita.

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