Aumento preoccupante dei suicidi tra i detenuti nel 2022: l’anno segnato da una tragica tendenza

Il 2022 si sta rivelando un anno allarmante per il numero di suicidi tra i detenuti nelle carceri italiane. Secondo i dati di Antigone, già si sono verificati 29 suicidi dall’inizio dell’anno, un numero che preoccupa poiché si teme che si possa raggiungere o superare il triste record di 84 suicidi registrati nel 2022, con una media di un suicidio ogni 4 giorni.

La situazione è così grave che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato un decreto per stanziare immediatamente 5 milioni di euro al fine di prevenire i suicidi e ridurre il disagio psicologico tra la popolazione carceraria. È un primo passo importante, ma secondo Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, non è sufficiente. Gonnella sottolinea l’importanza di investire sulla qualità della vita all’interno delle carceri, in particolare durante i primi sei mesi di detenzione, quando si verifica la metà dei casi di suicidio. Gonnella suggerisce di aumentare le telefonate con i familiari e di riempire il carcere di attività ed eventi per evitare che i detenuti trascorrano la maggior parte del tempo in isolamento nelle loro celle.

Anche gli agenti di polizia penitenziaria sono colpiti da questa tragica tendenza. Finora, tre agenti si sono uccisi quest’anno, mettendo in evidenza l’importanza di prestare attenzione anche al loro benessere psicologico. Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, attribuisce le cause dei suicidi al sovraffollamento e alla carenza di personale nelle carceri.

È interessante notare che la regione più colpita da questa situazione è la Puglia, con carceri che ospitano il 160% del loro limite di capienza. Il segretario del Sappe Puglia, Federico Pilagatti, afferma che la regione soffre anche di una grave carenza di personale, con una mancanza del 20% rispetto alla dotazione prevista per il 2023. Nel 2021, il carcere di Taranto ha registrato il maggior numero di suicidi, con cinque casi. In tale istituto penitenziario lavorano 280 agenti per 950 detenuti.

I numeri dei suicidi nelle carceri italiane negli ultimi anni sono allarmanti. Nel 2021 si sono verificati 57 suicidi, nel 2020 erano stati 61, nel 2019 53, nel 2018 67, nel 2017 52 e così via. Questi dati dimostrano l’importanza di affrontare seriamente questa questione e di adottare misure concrete per prevenire tali tragedie.

È necessario fare tutto il possibile per migliorare le condizioni di vita e la salute mentale dei detenuti. È fondamentale investire in psicologi e personale qualificato per fornire il supporto necessario. Ma non basta solo questo. Bisogna rendere le carceri meno medievaIi, fornendo opportunità di sviluppo personale, attività ricreative e un contatto regolare con i familiari. Solo così si potrà sperare di invertire questa tragica tendenza e garantire una vita dignitosa a coloro che sono privati della loro libertà.

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