Le previsioni del Def indicano un leggero aumento della crescita economica nel 2024, pari all’1%, e una riduzione del debito pubblico al di sotto del 140%. Queste informazioni sono state fornite dal sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), Federico Freni, durante il workshop Ambrosetti a Cernobbio.

Freni ha sottolineato che, nonostante le incertezze legate alla situazione economica attuale, il Mef ha dimostrato negli ultimi anni di essere in grado di fare previsioni accurate. Pertanto, si attende con fiducia l’approvazione del Def, il Documento di economia e finanza, per confermare queste previsioni positive.

Tuttavia, Freni ha anche evidenziato l’importanza di non abbassare la guardia riguardo al rapporto debito-pil. Ha sottolineato che è necessario considerare tutte le condizioni e agire di conseguenza. “Dobbiamo fare il pane con la farina che abbiamo”, ha affermato il sottosegretario.

Il rapporto debito-pil è influenzato da diverse dinamiche, tra cui l’impatto dei bonus edilizi. Freni ha rivelato che negli ultimi anni sono stati spesi oltre 200 miliardi di euro per questi bonus, una cifra superiore alle risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che ammontano a 196 miliardi di euro.

È importante comprendere che, nonostante gli effetti positivi del Pnrr sull’economia del Paese, i costi dei bonus edilizi sono stati molto più elevati. Alla fine, tutto si traduce in un aumento del debito pubblico. Questo sottolinea l’importanza di programmare e controllare la spesa pubblica in modo oculato, poiché il debito ha un impatto negativo sulla crescita del Paese e comporta spese per interessi.

In conclusione, le previsioni del Def offrono una prospettiva positiva sulla crescita economica nel 2024 e sulla riduzione del debito pubblico. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle sfide connesse al rapporto debito-pil e agire di conseguenza per garantire una gestione responsabile delle finanze pubbliche.

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