Trattamento errato per l’adolescenza e la disforia di genere al Careggi di Firenze: una situazione preoccupante

Il policlinico di Firenze Careggi è al centro di una controversia riguardante il trattamento della disforia di genere nei pazienti in età evolutiva. Secondo quanto riportato dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, il ministero della Salute ha riconosciuto che sono stati commessi errori procedurali e inadempienze da parte dell’ospedale in riferimento all’assistenza psichiatrica specializzata per l’infanzia.

Il trattamento in questione riguarda l’uso di un farmaco che blocca la pubertà, chiamato triptorelina, che viene somministrato ai bambini con disforia di genere secondo i protocolli vigenti. Tuttavia, sembra che non sia stata garantita loro l’adeguata assistenza neuropsichiatrica specializzata per l’infanzia, come richiesto dalle linee guida.

Gasparri ha evidenziato diversi punti critici riguardanti il trattamento dei pazienti al Careggi. Innanzitutto, sembra che non sia stato correttamente recepito un provvedimento dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) riguardante il supporto psichiatrico necessario per l’inizio del trattamento con triptorelina. Inoltre, non sono stati trasmessi alla stessa AIFA i dati statistici relativi all’efficacia e alle modalità di somministrazione del farmaco.

Altre criticità riguardano l’aspetto organizzativo, in particolare la mancata gestione adeguata della neuropsichiatria infantile secondo le direttive. Questi errori hanno portato il ministero della Salute a intervenire, dando indicazioni alla Regione Toscana – che ha competenza sull’ospedale Careggi – per correggere le inadempienze. Inoltre, è stata aperta un’indagine da parte della procura, su segnalazione di un avvocato, per valutare eventuali responsabilità legali.

Secondo Gasparri, questa risposta del ministero conferma che la sua interrogazione parlamentare ha colto un problema reale. Careggi non ha rispettato le regole e non ha garantito l’adeguata assistenza neuropsichiatrica specializzata per l’infanzia a chi doveva assumere la triptorelina. È incoraggiante che il governo abbia deciso di rivedere le linee guida riguardanti l’uso della triptorelina, evidenziando la necessità di affrontare il problema in maniera adeguata.

La situazione al Careggi di Firenze solleva preoccupazioni sul trattamento dei pazienti adolescenti con disforia di genere in tutta Italia. È fondamentale che vengano garantiti i migliori standard di assistenza e che le procedure vengano seguite correttamente. Questo caso mette in evidenza l’importanza di un’attenta pianificazione e gestione nel campo della salute mentale e pone l’accento sulla necessità di un’assistenza multidisciplinare che coinvolga specialisti in neuropsichiatria infantile.

È auspicabile che i provvedimenti presi dal ministero della Salute e dalla procura portino a un miglioramento delle condizioni di trattamento per i pazienti adolescenti con disforia di genere. È fondamentale che i bambini e le loro famiglie ricevano l’assistenza adeguata e il supporto necessario per affrontare questa complessa situazione. Il governo deve vigilare attentamente su questi casi e garantire che tutte le strutture sanitarie seguano i protocolli stabiliti per garantire il benessere dei pazienti.

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