Il Servizio Sanitario Nazionale italiano è in crisi e gli scienziati stanno chiedendo un intervento urgente per preservarlo. Secondo un appello lanciato da 14 scienziati, il sistema sanitario italiano sta affrontando diversi problemi, tra cui arretramento di alcuni indicatori di salute, difficoltà di accesso ai percorsi di diagnosi e cura, aumento delle diseguaglianze regionali e sociali.

Gli scienziati sostengono che il sistema sanitario italiano è fortemente sottofinanziato a causa dei costi dell’evoluzione tecnologica, dei cambiamenti epidemiologici e demografici e delle difficoltà finanziarie del governo. Attualmente, il Servizio Sanitario Nazionale riceve solo il 6,2% del PIL italiano, meno di quanto ricevesse vent’anni fa. Questo ha portato a una riduzione dei servizi sanitari offerti dal settore pubblico e ha costretto i cittadini a posticipare gli interventi o a rivolgersi al settore privato.

Inoltre, la spesa sanitaria in Italia non è in grado di garantire pienamente il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), e l’autonomia differenziata rischia di ampliare il divario tra Nord e Sud d’Italia in termini di diritto alla salute.

Gli scienziati chiedono quindi un piano straordinario di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale e l’allocazione di risorse specifiche per rimuovere gli squilibri territoriali. L’edilizia sanitaria deve essere affrontata in modo approfondito, dato che due ospedali su tre in Italia hanno più di 50 anni e uno su tre è stato costruito prima del 1940.

Tuttavia, il vero patrimonio del Servizio Sanitario Nazionale italiano è il suo personale. Gli scienziati sottolineano che, sebbene l’installazione di apparecchiature sofisticate possa richiedere solo un paio d’anni, la formazione e l’aggiornamento dei professionisti sanitari richiedono molto più tempo. La crisi attuale del sistema sanitario sta mettendo sotto una pressione insostenibile gli operatori sanitari, che si traduce in una fuga dal settore pubblico, soprattutto nelle aree ad alto stress come l’area dell’urgenza. Gli scienziati sostengono che le retribuzioni devono essere adeguate e che è necessario affrontare questioni come la valorizzazione degli operatori, la loro tutela e la garanzia di condizioni di lavoro sostenibili.

Inoltre, gli scienziati sottolineano l’importanza della continuità assistenziale tra ospedale, territorio e domicilio. Attualmente, i progressi in questa direzione sono ancora limitati, ma il problema non può più essere procrastinato. Tra 25 anni, quasi due italiani su cinque avranno più di 65 anni e avranno bisogno di assistenza sanitaria, considerando che molti di loro saranno affetti da almeno una patologia cronica. Se il sistema sanitario italiano non viene adeguatamente potenziato, non sarà in grado di fornire assistenza a questa crescente popolazione anziana.

Gli scienziati sottolineano anche l’importanza della prevenzione. Attualmente, la spesa per la prevenzione in Italia è inferiore a quanto programmato, il che spiega in parte i bassi tassi di adesione ai programmi di screening oncologico. Inoltre, l’Italia ha una delle percentuali più alte di bambini sovrappeso o obesi in Europa, a causa dei cambiamenti nelle abitudini alimentari e della scarsa propensione degli italiani all’attività fisica. Gli scienziati affermano che è necessario investire strategicamente nella cultura della prevenzione e nella consapevolezza delle opportunità e dei limiti della medicina moderna.

Infine, gli scienziati sottolineano l’urgenza di adeguare il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale italiano agli standard dei Paesi europei avanzati, che destinano circa l’8% del PIL alla sanità. Un sistema sanitario funzionante non solo tutela la salute, ma contribuisce anche alla coesione sociale.

In conclusione, il Servizio Sanitario Nazionale italiano sta affrontando una crisi e gli scienziati stanno chiedendo un intervento urgente per preservarlo. È necessario un piano straordinario di finanziamento, insieme a risorse specifiche per rimuovere gli squilibri territoriali. Inoltre, è fondamentale valorizzare il personale sanitario e garantire condizioni di lavoro sostenibili. La continuità assistenziale tra ospedale, territorio e domicilio deve essere migliorata e devono essere effettuati investimenti strategici nella prevenzione. Infine, è urgente adeguare il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale agli standard dei Paesi europei avanzati per garantire un sistema sanitario efficace e sostenibile per tutti gli italiani.

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