Il fumo passivo è da sempre considerato dannoso per la salute, ma una nuova ricerca ha evidenziato un legame tra questa pratica e un grave disturbo del ritmo cardiaco chiamato fibrillazione atriale. Lo studio, presentato al congresso scientifico EHRA 2024 della Società Europea di Cardiologia, ha dimostrato che anche una breve esposizione al fumo passivo può aumentare il rischio di sviluppare questa condizione.

Secondo l’autore dello studio, Kyung-Yeon Lee dell’Ospedale dell’Università Nazionale di Seul, in Corea del Sud, i pericoli del fumo passivo sono significativi ovunque: a casa, all’aperto o al lavoro. L’esposizione al fumo passivo aumenta sempre il rischio di fibrillazione atriale.

La fibrillazione atriale è il disturbo del ritmo cardiaco più comune al mondo e può causare sintomi come palpitazioni, mancanza di respiro, affaticamento e difficoltà a dormire. Si stima che una persona su tre in Europa svilupperà questa condizione durante la propria vita. Inoltre, le persone con fibrillazione atriale hanno cinque volte più probabilità di avere un ictus rispetto ai loro coetanei sani.

Lo studio ha coinvolto 400.493 adulti di età compresa tra 40 e 69 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di indicare il numero di ore in cui sono stati esposti al fumo passivo nell’arco di una settimana. Circa il 21% dei partecipanti (85.984 persone) ha riportato di essere stato esposto al fumo passivo nell’anno precedente, con una media di esposizione di 2,2 ore a settimana. Nel corso di 12,5 anni, 23.471 partecipanti (6%) hanno sviluppato la fibrillazione atriale.

I risultati dello studio hanno mostrato che il gruppo esposto al fumo passivo ha un rischio del 6% maggiore di sviluppare la fibrillazione atriale rispetto al gruppo non esposto. Inoltre, è stata riscontrata una relazione dose-dipendente: più tempo si trascorreva esposti al fumo passivo, maggiore era il rischio. Ad esempio, 7,8 ore di esposizione al fumo passivo a settimana si associavano a un rischio dell’11% maggiore di sviluppare il disturbo del ritmo cardiaco.

Questo studio fornisce ulteriori evidenze scientifiche sul legame tra fumo passivo e rischio di aritmie cardiache. È importante sottolineare che il fumo passivo non riguarda solo gli ambienti chiusi, come le case o i luoghi di lavoro, ma anche gli spazi aperti. Pertanto, è fondamentale sensibilizzare le persone sui pericoli del fumo passivo e promuovere ambienti privi di fumo per proteggere la salute cardiovascolare di tutti.

In conclusione, il fumo passivo rappresenta un importante fattore di rischio per la fibrillazione atriale e altre malattie cardiovascolari. È necessario adottare misure volte a proteggere le persone dall’esposizione al fumo passivo, sia attraverso la creazione di leggi che vietino il fumo in determinati spazi, sia attraverso campagne di sensibilizzazione che promuovano uno stile di vita senza fumo. La salute cardiaca va tutelata, e il fumo passivo non può essere sottovalutato.

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