Giorgetti sfida l’Unione Europea sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, proponendo una proroga oltre il 2026
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sollevato una questione controversa riguardante il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dell’Italia. Giorgetti ha proposto di prorogare la scadenza del 2026 per l’utilizzo dei fondi europei destinati all’Italia, sostenendo che la data limite sia solo “formale”. Secondo il ministro, se la prossima Commissione europea sarà dominata dalla destra, potrebbe valutare diversamente la questione.
Il Commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ha ribadito che la scadenza del 2026 è fissa e ha esortato i governi degli Stati membri a accelerare l’implementazione dei Pnrr. Questo pungolo, rivolto a tutti i paesi che stanno ritardando l’utilizzo dei fondi, potrebbe diventare un tema elettorale.
Giorgetti ha difeso la sua proposta sostenendo che molti ministri condividono il suo punto di vista e che la prossima Commissione potrebbe valutare diversamente la questione. Ha anche sottolineato che dal momento dell’approvazione del Pnrr è scoppiata una guerra in Europa, indicando che la proroga sarà un tema di dibattito nei prossimi mesi e anni.
Tuttavia, Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, ha dichiarato che diversi Stati membri dovranno recuperare i ritardi nell’implementazione dei Pnrr entro il 2024, in vista della scadenza del 2026. Dombrovskis ha anche evidenziato l’importanza delle riforme strutturali per garantire una crescita sostenibile.
La sfida tra Roma e Bruxelles sulla questione del 2026 si svolge sullo sfondo della discussione sulla mutualizzazione del debito pubblico europeo. Giorgetti ha affermato che l’opinione prevalente nell’Unione Europea è contraria a questa idea, sottolineando l’importanza di completare l’Unione dei Mercati dei Capitali prima di procedere ulteriormente.
Inoltre, la questione dell’integrazione delle Borse del Continente è ancora in sospeso, con alcuni paesi, tra cui la Germania, che si oppongono al progresso. Tuttavia, il centro-destra italiano spera che nella prossima Commissione europea possa avere maggior peso per far avanzare questa agenda.
In conclusione, la proposta di prorogare la scadenza del 2026 per l’utilizzo dei fondi europei destinati all’Italia ha sollevato una serie di questioni e dibattiti. Mentre il ministro Giorgetti difende la sua posizione, la Commissione europea insiste sull’importanza di rispettare la data limite. La questione potrebbe diventare un tema elettorale e sarà interessante vedere come si sviluppa il dibattito nei prossimi mesi e anni.