Titolo: “Scandalo finanziario in Puglia: arrestati l’ex assessore Pisicchio e suo fratello”
Sottotitolo: Un’inchiesta svela il coinvolgimento dell’ex assessore regionale nella truffa di un finanziamento da 19 milioni di euro.
Nell’ambito di un’inchiesta sulla Bv Tech Spa, una società operante nel settore della progettazione di ingegneria integrata, sono stati arrestati l’ex assessore della Regione Puglia Alfonsino Pisicchio e suo fratello Enzo. I due sono accusati di vari reati, tra cui truffa aggravata, falso e false fatturazioni per operazioni inesistenti.
Il caso riguarda il finanziamento di oltre 19 milioni di euro ottenuto dalla Bv Tech Spa il 2 agosto 2018. L’ente Puglia Sviluppo Spa avrebbe concesso il finanziamento per lo studio di fattibilità del progetto “Suite prodotti Cyber Security e SOC”, finalizzato all’ammissione agli aiuti statali. Tuttavia, secondo l’ordinanza emessa, si sarebbe scoperto che la società avrebbe fruito degli aiuti senza rispettare le tempistiche e la realizzazione del progetto.
L’arresto dell’ex assessore Pisicchio è avvenuto proprio oggi, nel momento in cui aveva lasciato la sua carica alla guida dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione. Pisicchio aveva annunciato che avrebbe partecipato al bando per la direzione dell’Accademia delle Belle Arti, ma temeva che ciò potesse essere incompatibile con la sua posizione precedente.
La Giunta regionale ha nominato al posto di Pisicchio il commissario straordinario Cosimo Elefante, dirigente regionale, RTD (Responsabile della transizione al digitale) della Regione Puglia.
Nell’ordinanza, si fa riferimento a una conversazione telefonica tra i due fratelli, in cui Enzo Pisicchio avrebbe riferito ad Alfonsino di sospettare che la Bv Tech avesse ottenuto gli aiuti statali senza rispettare le tempistiche e la realizzazione del progetto. Alfonsino avrebbe poi chiesto a Enzo di “andare a farsi dare quelle cose”, un’espressione che secondo gli inquirenti potrebbe indicare un rapporto esistente tra la Bv Tech e la famiglia Pisicchio.
L’arresto dell’ex assessore e suo fratello ha scosso la politica pugliese, poiché Alfonsino Pisicchio era stato un importante esponente di Senso Civico e aveva ricoperto il ruolo di assessore regionale nella scorsa legislatura. La notizia ha causato sconcerto tra i cittadini pugliesi, che si aspettano dai propri rappresentanti politici un comportamento etico e trasparente.
L’inchiesta in corso continuerà a fare luce su questa vicenda, che ha sollevato interrogativi sulla correttezza degli appalti pubblici e sull’uso dei finanziamenti regionali. È fondamentale che si faccia piena luce su queste accuse e che chiunque sia coinvolto nella truffa sia chiamato a rispondere delle proprie azioni.
La Puglia, come molte altre regioni italiane, si trova di fronte a una sfida importante per la lotta alla corruzione e per garantire una gestione trasparente delle risorse pubbliche. Solo attraverso una maggiore vigilanza e l’applicazione rigorosa delle leggi si potrà assicurare una governance efficiente e responsabile.
È auspicabile che questo caso rappresenti un punto di svolta per la Puglia e che si adottino misure più stringenti per prevenire e combattere la corruzione nel settore pubblico. Solo così si potrà ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e garantire un futuro migliore per la regione.