Salman Rushdie, famoso scrittore anglo-indiano, è tornato alla ribalta con la sua prima intervista televisiva dopo l’aggressione subita un anno e mezzo fa. L’aggressione, avvenuta durante una conferenza sulla libertà di espressione, ha lasciato Rushdie gravemente ferito e ha rischiato di costargli la vita. L’intervista andrà in onda domenica nel programma Sixty Minutes e sarà un imperdibile racconto del noto scrittore.
Durante l’intervista con Anderson Cooper, Rushdie ha parlato del suo nuovo memoir intitolato “Knife” (Coltello in italiano), che sarà pubblicato da Mondadori. Sarà la prima volta che l’autore, protagonista della famigerata fatwa degli ayatollah iraniani a causa del suo romanzo “I Versi Satanici”, verrà intervistato in televisione dopo l’aggressione subita lo scorso agosto a Chautauqua, nello stato di New York.
Rushdie ha raccontato di come sia stato fortunato a sopravvivere all’aggressione e ha rivelato di aver perso la vista dall’occhio destro a causa delle coltellate ricevute. L’aggressore, Hadi Matar, si è dichiarato non colpevole e attualmente si trova in carcere. Il processo è stato rinviato a gennaio dopo che il giudice ha stabilito che la difesa non aveva avuto il tempo di studiare il memoir di Rushdie.
Lo scrittore ha spiegato che scrivere questo libro è stato per lui una necessità, un modo per appropriarsi della narrazione di quanto accaduto e rispondere alla violenza con l’arte. L’attentato si è sovrapposto a una vita vissuta per anni sotto la minaccia della fatwa, che era stata revocata nel 1998. In un precedente memoir intitolato “Joseph Anton”, pubblicato nel 2012 sotto lo pseudonimo adottato durante quegli anni di paura, Rushdie aveva raccontato la sua esperienza di vita nascosto.
L’autore ha dichiarato inizialmente di non voler scrivere dell’aggressione subita, ma poi ha cambiato idea e ha immaginato “Knife” come un contrappunto a “Joseph Anton”, ma questa volta dalla prospettiva personale di chi ha subito l’attacco.
Salman Rushdie è tornato a essere un membro attivo della comunità letteraria newyorchese dopo la revoca della fatwa nel 1998 ed è stato da sempre un fervente sostenitore della libertà di espressione.
L’intervista televisiva di Rushdie sarà senza dubbio un momento imperdibile per i suoi numerosi fan e per tutti coloro che sono interessati alla sua storia. Sarà un’opportunità per ascoltare direttamente dalla voce dello scrittore il suo racconto di coraggio e resilienza dopo l’aggressione che ha segnato la sua vita. Non vediamo l’ora di scoprire ulteriori dettagli sul memoir “Knife” e di approfondire la storia di Rushdie attraverso le sue parole.