Pesaro 2024: l’arte della Land Art a Cagli crea un connubio unico tra creatività e imprenditoria

Cagli, nel cuore di Pesaro, si sta trasformando in una vera e propria capitale dell’arte grazie al progetto di Land Art intitolato “Dans l’éternité les choses de l’homme”. Questo evento, curato da Andreina De Tomassi e Elvio Moretti-Casa degli Artisti Sant’Anna del Furlo, rappresenta uno dei momenti clou della settimana di Pesaro 2024.

Il progetto si ispira a Francesco di Giorgio Martini e prevede la realizzazione di opere d’arte all’interno di viale della Vittoria, circostante la scultura permanente di Eliseo Mattiacci, Segno astrale. Ciò che rende questo progetto davvero unico è il connubio tra 7 artisti e 7 imprese locali: secondo gli organizzatori, artisti e imprenditori sono co-autori a pieno titolo.

L’artista è entrato nelle industrie e aziende di Cagli, ha osservato i processi lavorativi e insieme ai proprietari ha ideato possibili opere d’arte. L’obiettivo iniziale era quello di utilizzare gli scarti e i sfridi prodotti dalle imprese per creare opere d’arte. Questo rappresenta non solo un esempio di riciclo artistico, ma anche una buona pratica ecologica.

La mostra presenta non solo materiali recuperati, spesso di uso quotidiano, ma anche tecnologie digitali e informatiche che sono in grado di attrarre nuovi pubblici. Ciò permette di coinvolgere persone appartenenti alla platea dei social e delle piattaforme, creando una connessione tra tradizione e innovazione.

Andreina De Tomassi, una delle curatrici del progetto, ha dichiarato di essere rimasta affascinata dall’esperienza di entrare nelle “Zone industriali”, che solitamente non frequenta. Ha descritto l’esperienza come stimolante ed “immersiva”. L’idea di mettere insieme imprenditori e artisti è stata dell’assessore alla Cultura di Cagli, Benilde Marini. L’obiettivo non era quello di trovare semplicemente uno sponsor che finanziasse l’evento, ma di coinvolgere attivamente gli imprenditori come co-autori delle opere. Questo ha permesso di sviluppare un dialogo fitto tra gli artisti e gli imprenditori, creando un connubio unico tra creatività e imprenditoria.

Nonostante l’arduo compito di utilizzare scarti industriali per creare opere d’arte, la maggior parte delle aziende ha accettato la sfida. Tuttavia, ci sono state due eccezioni: una pietra e dei cavalli che erano considerati troppo naturali e unici per essere utilizzati come scarti. Nonostante ciò, l’idea di coinvolgere le imprese nella creazione artistica è stata accolta positivamente e ha permesso agli industriali di uscire per un po’ dalla loro routine lavorativa, mentre gli artisti hanno accettato la scommessa di creare opere d’arte a partire da materiali inusuali.

Questo progetto rappresenta un esempio di come l’arte possa essere un ponte tra diverse realtà, unendo creatività e imprenditoria in un connubio unico. La Land Art a Cagli dimostra come sia possibile utilizzare il recupero artistico per promuovere pratiche ecologiche e coinvolgere nuovi pubblici. L’esperienza di entrare nelle “Zone industriali” è stata descritta come stimolante e ha permesso agli artisti di sperimentare nuove sfide creative. Con questo progetto, Cagli si conferma come una vera e propria capitale dell’arte, pronta a sorprendere e affascinare con la sua creatività e innovazione.

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