Il prezzo del petrolio potrebbe registrare un calo a seguito dell’attacco dell’Iran ad Israele. Secondo Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, i mercati internazionali avevano già previsto questo evento e il prezzo del petrolio potrebbe scendere a 91 dollari al barile, raggiungendo i massimi da settembre 2023.

L’Iran rappresenta da anni una minaccia per il mercato petrolifero, soprattutto per lo stretto di Hormuz, che è uno dei principali canali di trasporto del greggio nel mondo. Tabarelli sottolinea che il prezzo del petrolio dipende dagli scambi, che ammontano a 40 milioni di barili al giorno, su una domanda globale di 102 milioni.

Con il calo del prezzo del petrolio, è probabile che il prezzo della benzina aumenti leggermente, raggiungendo i 1,93 euro al litro. Attualmente, il prezzo si attesta intorno a 1,90 euro al litro. Inoltre, si prevedono ripercussioni anche sul prezzo del gas, con un possibile aumento delle bollette energetiche. L’Unione Europea importa una grande quantità di gas naturale liquefatto dal Medio Oriente, pertanto eventuali fluttuazioni nel mercato potrebbero influire sui prezzi dell’energia.

Questa situazione potrebbe anche influenzare la politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) e della Federal Reserve (Fed). Entrambe le istituzioni potrebbero utilizzare questa situazione come scusa per ritardare l’abbassamento dei tassi di interesse, affermando che l’inflazione aumenterà.

Nonostante il panorama attuale, esiste anche il rischio di uno scenario peggiore. Se l’Iran dovesse compiere un’azione militare significativa, il prezzo del petrolio potrebbe superare i 250 dollari al barile e il prezzo della benzina potrebbe raggiungere i 3 euro al litro. Anche se questa eventualità è considerata estrema e improbabile, crea comunque preoccupazione e contribuisce ad aumentare i prezzi.

In conclusione, l’attacco dell’Iran ad Israele potrebbe portare ad un calo del prezzo del petrolio, con conseguente aumento del prezzo della benzina e delle bollette energetiche. Tuttavia, resta sempre il rischio di uno scenario peggiore, che potrebbe causare un aumento significativo dei prezzi.

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