Il Ministero della Salute ha recentemente promosso una serie di visite neuropsichiatriche per la disforia di genere, presentando un nuovo approccio sanitario per affrontare questa condizione. La relazione del Ministero evidenzia diverse “azioni di miglioramento” da attuare presso il Centro per la Disforia di genere a Careggi.
Tra le azioni indicate, viene sottolineata l’importanza di produrre con urgenza procedure dettagliate per la diagnosi e la presa in carico dei soggetti con disforia di genere. In particolare, si suggerisce di introdurre la regolare valutazione del neuropsichiatra infantile in tutti gli adolescenti, al fine di poter prescrivere e rimborsare la triptorelina, un farmaco usato per il trattamento della disforia di genere. Si fa inoltre notare che tutti i casi, senza eccezione, dovrebbero essere visitati dal neuropsichiatra infantile.
La relazione inviata alla Regione Toscana sottolinea anche che i tempi della presa in carico del paziente e gli incontri successivi sono troppo distanziati. Pertanto, si richiede di organizzare un percorso opportunamente calendarizzato. Inoltre, si sottolinea che il percorso psicoterapeutico deve essere strutturato e organizzato in linea con le determinazioni dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). È necessario potenziare il personale, in particolare aumentando il numero di psicologi/psicoterapeuti, e definire con precisione un percorso assistenziale specifico.
Il Ministero chiede inoltre alla Regione di trasmettere all’Aifa i dati dei monitoraggi clinici della triptorelina e di prevedere uno strumento di monitoraggio per i possibili effetti collaterali.
Infine, viene prescritta la compilazione della cartella clinica secondo criteri di fruibilità e chiarezza. Il Ministero invita la Regione Toscana a mettere in atto azioni correttive alle criticità rilevate, dando seguito alle azioni di miglioramento suggerite e fornendo un riscontro entro 30 giorni. Entro 90 giorni, si richiede una relazione sullo stato di avanzamento.
Questa nuova iniziativa del Ministero della Salute rappresenta un importante passo avanti nella presa in carico dei soggetti con disforia di genere. Grazie a visite neuropsichiatriche più frequenti e a un percorso strutturato e organizzato, si spera di poter offrire un migliore supporto a coloro che vivono questa condizione. Inoltre, la trasmissione dei dati dei monitoraggi clinici e lo strumento di monitoraggio per gli effetti collaterali garantiranno una maggiore sicurezza nell’uso della triptorelina.
È fondamentale che la Regione Toscana adotti le azioni correttive necessarie e dia seguito alle raccomandazioni del Ministero, al fine di garantire un’assistenza adeguata e un continuo miglioramento nel trattamento della disforia di genere. Questa iniziativa rappresenta un passo avanti nel riconoscimento e nell’accettazione delle diverse identità di genere, promuovendo un approccio sanitario più inclusivo e rispettoso delle persone che vivono questa condizione.