Palazzo dei Marescialli diventa Palazzo Bachelet. Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), con una delibera approvata il 7 febbraio scorso, ha deciso di intitolare a Vittorio Bachelet il palazzo in cui l’organo di governo autonomo della magistratura ha la propria sede. Questa mattina si è svolta la cerimonia di intitolazione alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la quale è stato ricordato il giurista dal figlio, il professor Giovanni Bachelet, dal vicepresidente del CSM Fabio Pinelli e dalla presidente emerita della Corte costituzionale Marta Cartabia.

Vittorio Bachelet, ucciso dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980, rivestiva l’incarico di vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura dal 1976. Il CSM lo ricorda come un “convinto difensore dei principi della Carta costituzionale” e un “fervente assertore del dialogo”. Durante gli anni segnati dal terrorismo, Bachelet cercò di trovare una sintesi tra le diverse sensibilità culturali rappresentate dal Consiglio Superiore, un impegno cruciale per le istituzioni repubblicane e per la magistratura che si trovava in prima linea nella lotta contro la minaccia eversiva.

Durante la cerimonia è stato svelato anche un altorilievo bronzeo raffigurante Bachelet, realizzato dallo scultore Giuseppe Ducrot, che sarà posto all’entrata principale del palazzo. Inoltre, è stato presentato il volume “Palazzo Bachelet”, curato dal professore Luigi Gallo e con prefazione di Massimiliano Fuksas. Il libro contiene scritti introduttivi del presidente Mattarella e del vicepresidente Pinelli, nonché testi della professoressa Carla Benocci sulle vicende storiche e architettoniche del palazzo. Le fotografie presenti nel volume sono di Alberto Novelli.

Durante il suo intervento, il presidente Mattarella ha ricordato la figura di Vittorio Bachelet come un uomo del dialogo sin dai suoi primi anni di attività politica e sociale. Già a vent’anni, Bachelet cercava il confronto dialettico con altre componenti universitarie per contribuire alla ricostruzione dell’Italia democratica. Secondo Mattarella, Bachelet è stato un testimone autentico dei valori della Costituzione italiana durante il suo incarico come vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura.

Il presidente Mattarella ha sottolineato l’importanza del dialogo per Bachelet, che rappresentava per lui l’essenza della democrazia. In un periodo segnato da violenze e conflitti, Bachelet credeva che il rafforzamento delle istituzioni democratiche fosse possibile attraverso scelte condivise e coerenti basate sui principi costituzionali.

Mattarella ha inoltre ricordato l’ultima conversazione avuta con Bachelet la sera prima del suo assassinio, in cui i due discussero della minaccia terroristica e concordarono che il terrorismo dovesse essere combattuto nel rispetto della legalità democratica e delle regole costituzionali. Bachelet credeva nella coerenza dei comportamenti come strumento di comunicazione efficace e il presidente Mattarella ha sottolineato che questa coerenza ha segnato l’impegno di Bachelet in ogni ambito della sua vita.

L’intitolazione del Palazzo Bachelet è un modo per mantenere vivo il ricordo del servizio di Vittorio Bachelet nelle istituzioni e per rinnovare la riconoscenza per il suo impegno a difesa dei valori della Costituzione italiana. La cerimonia di oggi rappresenta un momento importante per onorare la memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita alla difesa dei principi democratici e al dialogo come strumento per il progresso della società.

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