Il guasto della sonda Voyager 1 nel vasto spazio interstellare ha finalmente trovato una spiegazione. Dopo mesi di incertezza, i tecnici della NASA hanno scoperto che un piccolo danno alla memoria di uno dei computer di bordo è la causa del problema di comunicazione che ha impedito alla sonda di inviare dati intelligibili dalla sua posizione nello spazio interstellare.
Secondo quanto riportato dal blog della missione, i tecnici dell’agenzia spaziale statunitense si dicono ottimisti e sono già al lavoro per cercare di far funzionare normalmente il computer, anche senza l’hardware di memoria danneggiato. L’obiettivo è consentire alla Voyager 1 di riprendere quanto prima l’invio di dati scientifici.
L’attenzione era da diverse settimane puntata su uno dei tre computer di bordo della sonda, chiamato Flight Data Subsystem (Fds), che viene utilizzato per impacchettare i dati scientifici e ingegneristici da inviare a Terra tramite l’unità di modulazione della telemetria.
Il primo marzo del 2024, il centro di controllo ha impartito un comando per indurre la sonda a inviare una lettura della memoria del Fds, che è stata poi confrontata con una precedente ricevuta prima del guasto. In questo modo, i tecnici hanno scoperto che circa il 3% della memoria del Fds è stato danneggiato, impedendo al computer di svolgere le normali operazioni.
Il team di esperti sospetta che il guasto sia stato causato da un chip danneggiato, probabilmente colpito da una particella energetica proveniente dallo spazio. Tuttavia, non si esclude nemmeno la possibilità che il chip si sia guastato semplicemente a causa dei 46 anni di attività della sonda.
Nonostante il problema, i tecnici della NASA si dicono fiduciosi e stanno già lavorando per trovare una soluzione che permetta alla Voyager 1 di riprendere a inviare dati scientifici. Nonostante la sonda sia ormai sulla soglia del sistema solare, la sua missione non è ancora terminata. La Voyager 1 ha già raggiunto molti importanti traguardi, tra cui il primo contatto con i confini del sistema solare nel 2012.
L’agenzia spaziale statunitense ha dichiarato che la sonda continuerà a operare e a raccogliere dati scientifici finché sarà possibile. La sua missione è stata estesa più volte nel corso degli anni e si prevede che continuerà a inviare informazioni preziose fino a quando non sarà più in grado di farlo.
La Voyager 1 è stata lanciata nello spazio nel 1977 ed è diventata il primo oggetto costruito dall’uomo ad entrare nello spazio interstellare nel 2012. Durante la sua missione, ha fornito importanti informazioni sul sistema solare e sulle regioni più remote dell’universo.
Nonostante il guasto alla memoria del computer di bordo, la sonda Voyager 1 rimane un simbolo di ingegnosità umana e di esplorazione spaziale. La sua storia è un esempio di come la tecnologia possa superare le sfide più difficili e raggiungere traguardi inimmaginabili.
La NASA continuerà a monitorare attentamente la situazione e a lavorare per ripristinare il corretto funzionamento del computer di bordo della Voyager 1. Nel frattempo, la sonda rimarrà attiva e continuerà a inviare dati scientifici dalla sua posizione nello spazio interstellare, permettendo agli scienziati di approfondire la nostra comprensione dell’universo.