Lo stato attuale del 5G in Italia è ancora lontano dalla sua completa realizzazione, con solo il 10% della rete completata. Tuttavia, nonostante i ritardi riscontrati, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Alessio Butti, ha sottolineato che questi ritardi non sono solo italiani, ma globali.

Durante la conferenza “5G&Co Everything is connected” promossa dal Cnit, il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni, è emersa la necessità di completare la realizzazione della rete 5G nella sua versione completa, chiamata “stand alone”. Attualmente, l’Italia si trova solo al 10% di completamento.

Secondo il presidente del Cnit, Nicola Blefari Melazzi, una volta completata la rete, sarà necessario colmare il divario tra la rete stessa e le esigenze degli utenti affinché il 5G possa realmente esplodere. Altrimenti, avremo una generazione di cellulari migliore, ma non radicalmente diversa.

Nonostante i ritardi, il potenziale del 5G è notevole. Secondo uno studio del gruppo Vodafone citato dall’amministratore delegato per l’Italia Aldo Bisio, la digitalizzazione rappresenta un’opportunità di circa mille miliardi di euro di valore aggiunto per l’Europa.

Tuttavia, Bisio ha anche sottolineato che l’Europa è molto indietro rispetto ad altri paesi come Stati Uniti, Corea, Giappone e Cina in termini di copertura della popolazione. Pertanto, è urgente una politica pubblica che sostenga il settore delle telecomunicazioni dopo una decade di stagnazione.

Secondo il primo white paper del programma di ricerca e sviluppo Restart, finanziato nell’ambito del Pnrr con 116 milioni di euro, il mercato delle telecomunicazioni globali è rimasto stabile nel decennio 2012-2021, mentre quello delle piattaforme digitali è cresciuto rapidamente. La catena del valore di Internet continua a crescere costantemente del 15% annuo.

Durante la conferenza, il CEO di Engineering Group, Maximo Ibarra, ha espresso ottimismo riguardo alle potenzialità del 5G, sostenendo che il sistema e la tecnologia sono maturi per allargare lo spettro dei servizi innovativi. Inoltre, ha evidenziato come l’intelligenza artificiale sarà un driver fondamentale per il futuro del settore.

Secondo le stime di Accenture, nell’ambito delle telecomunicazioni, l’intelligenza artificiale potrebbe arrivare a trasformare più del 70% delle ore lavorative. Questa innovazione è stata proposta al governo da Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad Italia. Levi ha suggerito di realizzare un catasto elettromagnetico nazionale interattivo, basato su una piattaforma GIS, che consenta di utilizzare al meglio le nuove regole sui campi elettromagnetici.

In conclusione, nonostante i ritardi riscontrati nell’implementazione del 5G in Italia, il settore delle telecomunicazioni guarda al futuro con ottimismo. È necessario completare la rete 5G nella sua versione completa e colmare il divario tra la rete e le esigenze degli utenti affinché il 5G possa realmente esplodere. L’intelligenza artificiale si prospetta come un driver fondamentale per il settore e potrebbe trasformare significativamente il modo in cui lavoriamo. È urgente una politica pubblica che sostenga il settore delle telecomunicazioni e favorisca la diffusione del 5G in Italia, al fine di rimanere competitivi rispetto ad altri paesi.

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