La crisi climatica sta avendo un impatto sempre più evidente sull’economia globale, con conseguenze che potrebbero essere disastrose entro il 2049. Secondo uno studio condotto dall’Istituto tedesco di Potsdam per la Ricerca sull’Impatto Climatico e pubblicato sulla rivista Nature, si prevede una contrazione economica del 19% a causa dei cambiamenti climatici in corso.

Tuttavia, le conseguenze saranno differenziate tra i Paesi più ricchi e quelli a basso reddito. In particolare, i Paesi a basso reddito e con basse emissioni storiche di inquinanti subiranno una perdita di reddito maggiore del 61% rispetto ai Paesi più ricchi e del 40% rispetto ai Paesi con emissioni più alte. Questo indica un’ingiustizia ambientale, in cui i Paesi meno responsabili delle emissioni sono quelli che ne subiranno le conseguenze più gravi.

L’Europa si troverà al centro di questa crisi climatica, anche se in misura minore rispetto ad alcuni Paesi più poveri. L’Europa mediterranea sarà particolarmente colpita, a causa del suo status di hotspot per il cambiamento climatico. Le temperature più alte e le variazioni delle precipitazioni avranno un impatto negativo sull’economia di quest’area.

Questo studio rivela che i danni economici causati dalla crisi climatica saranno sei volte superiori ai costi associati alla riduzione delle emissioni e alla mitigazione del riscaldamento globale come stabilito dall’Accordo di Parigi. Ciò significa che il prezzo da pagare per la mancanza di azione sarà molto più alto di quanto si pensasse inizialmente.

Ciò che rende particolarmente allarmante questo studio è che le conseguenze della crisi climatica saranno già evidenti entro il 2050, non in un futuro remoto. Indipendentemente dalle politiche di riduzione delle emissioni che potrebbero essere introdotte, la contrazione economica si verificherà in qualsiasi scenario. Questo sottolinea l’urgenza di trovare politiche di adattamento efficaci, che spesso vengono trascurate nel dibattito pubblico.

Il modello utilizzato nello studio indica che tutte le aree del mondo subiranno perdite economiche a causa della crisi climatica, ad eccezione delle aree a latitudini elevate come l’Alaska, la Groenlandia, la Scandinavia e la Russia settentrionale. Queste regioni beneficeranno delle temperature più alte, che avranno un effetto positivo sul reddito.

Tuttavia, gli autori dello studio sottolineano che le stime sono conservative e che i danni potrebbero essere ancora maggiori a causa di altri fattori come l’innalzamento del livello del mare e gli eventi estremi legati ai fenomeni climatici El Niño e La Niña.

In conclusione, questo studio mette in luce la gravità della crisi climatica e i suoi effetti devastanti sull’economia globale. È urgente agire per ridurre le emissioni e adattarsi ai cambiamenti climatici in corso. Soprattutto, è fondamentale affrontare l’ingiustizia ambientale che colpisce i Paesi meno responsabili delle emissioni ma che subiranno le conseguenze più gravi. Il tempo per agire è adesso, altrimenti il prezzo da pagare sarà molto più alto di quanto si possa immaginare.

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