Cure oculari innovative: tempi di attesa e budget limitati ostacolano l’accesso

La medicina oculistica sta facendo passi da gigante nel campo delle soluzioni per la cura degli occhi, ma purtroppo deve fare i conti con un sistema sanitario che impone regole superate e tagli alla spesa pubblica che frenano il loro utilizzo. Questo si traduce in attese sempre più lunghe e disparità tra i pazienti nelle diverse regioni.

Durante il terzo congresso nazionale della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (SISO), tenutosi a Roma, sono emerse numerose problematiche legate all’accesso alle cure oculari innovative. Oltre 2800 specialisti provenienti da tutta Italia si sono riuniti per discutere di questi temi.

Il professor Teresio Avitabile, presidente della SISO e professore di Oculistica all’Università di Catania, ha sottolineato che nonostante i progressi scientifici e clinici nel campo dell’oculistica, ci sono ancora problemi normativi che ostacolano l’effettivo utilizzo delle nuove tecnologie. Un esempio è rappresentato dall’intervento di cataratta, che oggi può essere eseguito in soli 20 minuti grazie alle protesi di cristallino avanzate. Tuttavia, normative anacronistiche impongono regole ridondanti che aumentano i costi e allungano le liste di attesa.

L’Italia è all’avanguardia anche per quanto riguarda le iniezioni intravitreali, un trattamento che utilizza farmaci per frenare la degenerazione della macula, la zona centrale della retina. Tuttavia, il problema principale riguarda l’erogazione di queste prestazioni. I rimborsi per questo tipo di malattie sono in diminuzione, il che rende difficile per molti pazienti accedere a questi trattamenti.

Inoltre, è stato sviluppato un cristallino artificiale speciale per i pazienti con glaucoma. Questo cristallino permette a chi soffre di cataratta e glaucoma di fare a meno delle gocce quotidiane di collirio per un anno o due. Tuttavia, non tutti i pazienti possono beneficiare di queste soluzioni innovative a causa delle restrizioni del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).

Il professor Francesco Bandello, direttore dell’Unità di Oculistica dell’Ospedale S. Raffaele di Milano, ha sottolineato che l’Oftalmologia sta gradualmente uscendo dal SSN a causa delle riduzioni dei rimborsi per prestazioni importanti come l’intervento di cataratta. Attualmente, l’intervento viene rimborsato con soli 800 euro, una somma insufficiente per coprire i costi effettivi.

Nonostante queste problematiche, c’è una luce in fondo al tunnel. Il Ministero della Salute si è mostrato disponibile a rivedere il tariffario dei rimborsi delle prestazioni oftalmiche, cercando di trovare un equilibrio tra la sostenibilità del SSN e l’accesso alle cure innovative.

In conclusione, la medicina oculistica sta facendo grandi progressi nel campo delle soluzioni innovative per la cura degli occhi. Tuttavia, le restrizioni del sistema sanitario e i tagli alla spesa pubblica stanno limitando l’accesso a queste cure. È necessario un impegno da parte delle autorità sanitarie per garantire che tutti i pazienti possano beneficiare di queste soluzioni innovative, migliorando così la qualità della vita di molte persone.

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