Giacomo Matteotti è una figura politica dimenticata che merita di essere ricordata. È questo il tema centrale del libro “Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi” scritto da Concetto Vecchio e appena pubblicato da Utet. L’autore, in questo volume, cerca di dare una risposta alla domanda su perché Matteotti sia stato dimenticato, esplorando la sua vita e la sua morte misteriosa avvenuta nel 1924.

Nel libro, Vecchio ripercorre la vita di Matteotti, dal momento della sua nascita fino all’omicidio. Matteotti era un uomo impegnato nella difesa dei diritti dei braccianti, degli operai e dei poveri agricoltori, che erano il bersaglio principale del fascismo emergente. Nonostante fosse figlio unico di una famiglia borghese benestante, Matteotti scelse di dedicare la sua vita alla lotta per i diritti degli ultimi. I suoi discorsi alla Camera erano diretti e senza retorica, rappresentando la sua lotta per un’Italia migliore.

Anche dopo la sua morte, l’impegno visionario di Matteotti continuò ad avere un impatto significativo. Tuttavia, la sua famiglia preferì tacere sulla sua figura, e il silenzio diventa l’accusa più grande in questo libro che può essere letto quasi come un giallo.

L’autore, Vecchio, insiste sul fatto che questo non è un libro di storia né una biografia. È piuttosto un tentativo di riportare Giacomo Matteotti al centro dell’attenzione, dove merita di essere. Fino al 2011, la targa nella piazza del suo paese non era stata completata, e solo grazie all’iniziativa di un inquilino nel palazzo dove Matteotti viveva a Roma è stata pagata l’iscrizione per ricordarlo.

In conclusione, “Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi” è un libro che riporta alla luce la figura di un grande politico dimenticato. Attraverso la storia di Matteotti, possiamo riflettere sul nostro tempo e sulle battaglie ancora attuali per i diritti e la giustizia sociale. Un libro che merita di essere letto da tutti coloro che vogliono conoscere e ricordare una delle figure più importanti della storia italiana.

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