Nicola Lagioia, scrittore premio Strega nel 2015 e già direttore del Salone del Libro di Torino, ha recentemente invitato i lettori e gli intellettuali italiani a prendere posizione sul caso di Antonio Scurati. Secondo quanto affermato da Lagioia su Facebook, a Scurati sarebbe stato annullato il contratto per un monologo sul 25 aprile che avrebbe dovuto essere trasmesso nella trasmissione “Che Sarà” condotta da Serena Bortone su Rai3.

Lagioia ha elogiato la coraggiosa Bortone per aver scritto un post sulla questione e ha sottolineato che se si trattasse di una censura, specialmente riguardante il 25 aprile, sarebbe una cosa molto grave. Ha quindi invitato gli scrittori, le intellettuali e tutti coloro che lavorano nel settore editoriale a farsi sentire riguardo a questa situazione.

In particolare, Lagioia ha chiamato coloro che, nonostante il pericolo rappresentato da questo governo, hanno scelto di tacere o parlare poco nell’ultimo anno e mezzo. Ha compreso le ragioni di questa scelta – paura, stanchezza o il desiderio di mantenere una vita tranquilla – ma ha sottolineato che quando il contesto diventa così meschino da suggerire di tacere, è proprio in quel momento che bisogna parlare.

Lagioia ha concluso il suo post esprimendo solidarietà nei confronti di Antonio Scurati, il quale sembra essere stato vittima di questa presunta censura.

Il caso di Antonio Scurati sembra aver suscitato grande attenzione all’interno della comunità letteraria italiana, con molti scrittori e intellettuali che hanno espresso sostegno verso di lui. La vicenda solleva interrogativi sulla libertà di espressione e sul ruolo dei media nella diffusione di opinioni diverse.

Il 25 aprile è una data importante per l’Italia, poiché si celebra la liberazione dal nazifascismo. La decisione di annullare il monologo di Scurati su questo argomento ha suscitato ulteriori polemiche, in quanto sembra rappresentare un’ingerenza sulla memoria storica e un tentativo di limitare la discussione pubblica su un tema così significativo.

L’appello di Lagioia rivolto agli scrittori e agli intellettuali affinché si facciano sentire su questa questione potrebbe portare a un dibattito più ampio sulla libertà di espressione in Italia e sul ruolo degli artisti nel contesto politico attuale.

Le reazioni a questo episodio saranno fondamentali per comprendere fino a che punto la libertà di espressione è ancora garantita nel paese e se vi sono forze che cercano di limitarla. Sarà interessante seguire gli sviluppi di questa vicenda e vedere come risponderanno gli scrittori e gli intellettuali italiani.

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