La selezione del caffè arabica: un risultato della natura, non dell’intervento umano
Il caffè arabica, la varietà più diffusa di caffè nel mondo, è stato selezionato grazie all’evoluzione naturale e non grazie all’intervento umano. Questa è la conclusione di una ricerca internazionale condotta da un team di scienziati delle Università di Buffalo negli Stati Uniti, di Singapore e del Centro ricerche Nestlé.
Il caffè è una delle bevande più popolari al mondo, con un consumo annuale di circa 10 miliardi di chili. Tuttavia, le varietà genetiche delle tipologie più diffuse, come l’arabica e il robusta, sono piuttosto limitate. Per capire meglio l’origine e lo sviluppo del caffè arabica, i ricercatori hanno analizzato il genoma di 39 varietà della specie Coffea arabica, inclusa una pianta raccolta nel XVIII secolo dal naturalista svedese Carl Linnaeus.
I risultati hanno mostrato che il caffè arabica si è sviluppato per la prima volta oltre 600mila anni fa, molto prima delle prime coltivazioni umane, nelle foreste dell’Etiopia. Questo sviluppo è stato possibile grazie all’accoppiamento naturale tra altre due specie di caffè. Inoltre, a causa dei cambiamenti climatici, il caffè arabica ha avuto periodi alterni di diffusione nel corso dei secoli.
Ciò che rende il caffè arabica unico è il fatto che, a differenza di altre colture, le piante di caffè hanno conservato le caratteristiche delle piante più antiche presenti in natura da decine di migliaia di anni. Gli studiosi sono riusciti a ricostruire la storia di alcune varietà grazie all’utilizzo di modelli informatici, rivelando i meccanismi che hanno portato alle varietà attualmente diffuse in Asia solo pochi secoli fa.
Tuttavia, lo studio ha anche evidenziato una bassa diversità genetica tra le piante di caffè arabica. Si stima che la popolazione effettiva di queste piante sia compresa tra 10 e 50mila individui. Questa scarsa diversità le rende molto vulnerabili alla distruzione causata da nuovi patogeni. Gli autori della ricerca suggeriscono che l’ibridazione con specie più resistenti, come il robusta e altre varietà asiatiche, potrebbe aumentare la resistenza delle piante di arabica a eventuali pericoli.
In conclusione, la selezione del caffè arabica è stata il risultato dell’evoluzione naturale e non dell’intervento umano. Questo studio ha offerto nuove informazioni sulla storia e l’origine del caffè arabica, rivelando la sua vulnerabilità genetica e suggerendo possibili soluzioni per garantire la sua sopravvivenza in un futuro incerto.