L’aumento delle fusioni e acquisizioni in Italia nel primo trimestre dell’anno è un segnale di una solida attività d’investimento nel paese. Secondo l’EY M&A Barometer, sono state annunciate 294 acquisizioni, rispetto alle 285 del primo trimestre del 2023. Il controvalore totale di queste operazioni ammonta a 24,7 miliardi di euro, contro i 6,2 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.

Una delle ragioni di questa crescita è il ritorno dei cosiddetti ‘megadeal’, ovvero operazioni di valore superiore al miliardo di euro. Secondo Marco Daviddi, managing partner Strategy and Transactions di Ey in Italia, l’ultima edizione dell’Ey Ceo Outlook Pulse ha evidenziato la consapevolezza delle aziende italiane della necessità di accelerare la trasformazione utilizzando la leva M&A. Questo è particolarmente importante per tenere conto dell’agenda di sostenibilità e concentrarsi sul core business.

Il settore industriale è stato il principale traino degli investimenti nel primo trimestre del 2024, con il 25% del numero totale di operazioni annunciate. Seguono il settore dei beni di consumo con il 17% e quello dell’energia e rinnovabili con il 15%. Al contrario, il settore tecnologico ha registrato una diminuzione del 4% rispetto all’anno precedente, probabilmente a causa delle difficoltà nel soddisfare le aspettative dei venditori e degli acquirenti in un’industria caratterizzata da rapidi cambiamenti.

I fondi di private equity e infrastrutturali continuano a giocare un ruolo sempre più rilevante nelle acquisizioni in Italia. Nel primo trimestre del 2024, questi fondi hanno annunciato 145 acquisizioni nel paese, registrando una crescita del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quanto riguarda le acquisizioni di target estere realizzate da aziende italiane, si è registrato un rallentamento nel numero di deal, passando da 71 nel primo trimestre del 2023 a 58 nel primo trimestre del 2024. Anche il valore delle acquisizioni è diminuito, da 3,6 miliardi di euro a 0,7 miliardi di euro. Questo potrebbe essere dovuto alla complessità dello scenario geopolitico e alle preoccupazioni legate alle barriere commerciali.

In conclusione, l’aumento delle fusioni e acquisizioni in Italia nel primo trimestre dell’anno è un segnale positivo per l’economia del paese. L’interesse per i ‘megadeal’ e il ruolo sempre più importante dei fondi di private equity e infrastrutturali indicano una crescente fiducia degli investitori nel mercato italiano. Tuttavia, il rallentamento delle acquisizioni di target estere richiede attenzione e potrebbe riflettere le incertezze geopolitiche. Sarà interessante vedere come si svilupperanno questi trend nel corso dell’anno.

Share.