Dacia Maraini, famosa scrittrice italiana, ha espresso il suo desiderio di aprire biblioteche pubbliche anche nei luoghi più remoti e di lasciarle libere dalla burocrazia. Questo auspicio è stato espresso durante l’inaugurazione del Maggio dei Libri presso il Centro per il Libro e la Lettura di Roma, che coincide con la Giornata Mondiale del Libro. L’evento ha segnato anche l’avvio ufficiale di Strasburgo come Capitale mondiale del Libro nel 2024.

Durante un dialogo con il professore e saggista Guido Vitiello, la scrittrice ha suggerito di automatizzare le biblioteche, lasciando i libri aperti in modo che chiunque voglia possa entrarvi e prenderne uno. Maraini ha sottolineato che se qualche libro dovesse scomparire, è solo una questione di pazienza. La scrittrice ha fatto notare che molte piccole città stanno chiudendo le loro biblioteche a causa della mancanza di personale. Proprio per questo motivo, Maraini ha proposto di abbandonare la burocrazia e lasciare che le persone si prendano cura delle biblioteche in modo autonomo.

La scrittrice ha raccontato un’esperienza personale avvenuta dopo il terremoto dell’Aquila, quando si rese conto che nessuno portava libri alle persone colpite dalla tragedia. Insieme al direttore del parco di Pescasseroli, Maraini ha organizzato un camper che conteneva 300 libri, non suoi, e li ha portati in giro per le zone colpite. Questo progetto non ha richiesto alcuna burocrazia e le persone potevano prendere un libro se lo desideravano. Maraini ha sottolineato che tutti leggevano i libri e li riportavano, e se qualcuno li danneggiava o se li teneva, non era un problema. Secondo la scrittrice, questo metodo sarebbe molto più economico rispetto all’impiego di personale per gestire le registrazioni e i prestiti.

Durante l’evento, organizzato dal Centro per il Libro e la Lettura in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo e il Corriere della Sera, è stato evidenziato che la lettura è ciò che veramente libera le persone. L’evento è stato trasmesso in diretta streaming su corriere.it e sui siti e profili social del Cepell e dell’IIC di Strasburgo.

Le parole di Dacia Maraini hanno sollevato una questione importante riguardante l’accesso alle biblioteche pubbliche, specialmente per le comunità più piccole e remote. La sua proposta di lasciare libere le biblioteche dalla burocrazia e di automatizzarle potrebbe essere una soluzione efficace per mantenere aperti questi importanti luoghi di cultura. Speriamo che le sue parole possano ispirare un cambiamento positivo in tutto il paese.

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