De Guindos, vice presidente della Banca Centrale Europea, ha recentemente dichiarato che l’elevato debito impedisce ulteriori aiuti per il caro energia. Secondo l’esponente della Bce, la minaccia legata alla posizione di bilancio è reale e il livello del debito è salito considerevolmente. Pertanto, le misure di sostegno introdotte all’inizio della crisi energetica dovrebbero essere eliminate, in quanto i prezzi energetici sono tornati ai livelli antecedenti.

In un’intervista a Le Monde, de Guindos ha risposto ad una domanda riguardante i deficit italiani e francesi risultati superiori alle previsioni nel 2023. Secondo lui, è necessario un attento processo di consolidamento di bilancio con la flessibilità che la riforma del Patto di stabilità consentirà nel ritorno verso l’obiettivo del 60% di rapporto debito/Pil.

Queste dichiarazioni del vice presidente della Bce hanno sollevato molte domande sulla situazione economica dell’Europa e sulle politiche di bilancio adottate dai singoli Paesi. In particolare, l’attenzione è rivolta all’Italia e alla Francia, due Paesi che hanno registrato deficit superiori alle previsioni.

La preoccupazione principale riguarda l’elevato debito pubblico, che sembra limitare la possibilità di fornire ulteriori aiuti per affrontare il problema del caro energia. De Guindos ha sottolineato che le misure di sostegno introdotte durante la crisi energetica devono essere eliminate, poiché i prezzi energetici sono tornati ai livelli precedenti. Questo significa che non è più necessario fornire ulteriori sussidi o agevolazioni per alleviare il caro energia.

Tuttavia, la situazione non sembra così semplice come potrebbe sembrare. Da un lato, c’è la necessità di ridurre il debito pubblico e consolidare i bilanci, come richiesto dalla riforma del Patto di stabilità. D’altro canto, ci sono ancora sfide da affrontare, come il caro energia, che potrebbe colpire duramente le famiglie e le imprese.

È quindi fondamentale trovare un equilibrio tra la necessità di ridurre il debito pubblico e garantire un sostegno adeguato ai settori più colpiti dalla crisi energetica. La flessibilità prevista dalla riforma del Patto di stabilità potrebbe essere un elemento chiave per raggiungere questo obiettivo.

L’importanza di una politica economica bilanciata diventa ancora più evidente in un momento in cui l’Europa sta cercando di riprendersi dalla crisi causata dalla pandemia. È necessario adottare misure che favoriscano la ripresa economica, ma allo stesso tempo garantiscano la sostenibilità fiscale.

In conclusione, le dichiarazioni di de Guindos sulla necessità di eliminare le misure di sostegno per il caro energia a causa dell’elevato debito pubblico sollevano importanti questioni sulla politica economica europea. È fondamentale trovare un equilibrio tra la riduzione del debito e il sostegno ai settori più colpiti dalla crisi energetica. La flessibilità prevista dalla riforma del Patto di stabilità potrebbe essere la chiave per raggiungere questo obiettivo e garantire una ripresa economica sostenibile.

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