Superbonus Bankitalia: quali soluzioni se il decreto non funziona come previsto

Il recente decreto sul Superbonus, oggetto di discussione nel Parlamento italiano, è stato definito dalla Banca d’Italia come un passo necessario per ridurre l’incertezza riguardo ai costi del Superbonus. Secondo la Banca d’Italia, l’esperienza dello scorso anno ha dimostrato che eventuali modifiche rispetto al testo originale potrebbero compromettere l’efficacia del provvedimento.

La Banca d’Italia ha sottolineato che, nel caso in cui le restrizioni imposte dal nuovo decreto non riuscissero a frenare l’accumulo di crediti, l’unica soluzione sarebbe l’eliminazione del Superbonus prima della sua scadenza naturale, prevista per la fine dell’anno prossimo.

Secondo le informazioni ufficiali, i crediti maturati nel 2021 e nel 2022 rappresentano rispettivamente l’1% e quasi il 3% del prodotto interno lordo (PIL). Inoltre, secondo le stime preliminari dell’Istat riportate nel Def 2024, si prevede che l’impatto per il 2023 sia di circa il 3,7% del PIL. Considerando questi dati, i costi totali del Superbonus ammontano già a quasi l’8% del PIL. Inoltre, bisogna considerare anche i crediti relativi al biennio 2024-25, di cui è difficile valutare l’importo a causa dell’incertezza sugli effetti delle recenti modifiche normative.

La Banca d’Italia ha inoltre sottolineato che la stima del governo sui crediti del Superbonus per il 2023 è aumentata nel tempo, passando da 0,7 punti percentuali del PIL nel Def 2023 a 1,8 punti nella Nadef 2023 e infine a 3,7 punti nel Def 2024. Questo dimostra come le stime sull’impatto finanziario del Superbonus siano soggette a cambiamenti e revisioni nel corso del tempo.

L’analisi della Banca d’Italia evidenzia la necessità di valutare attentamente l’efficacia del decreto sul Superbonus e di adottare eventualmente misure correttive nel caso in cui il provvedimento non risulti efficace nel contenere i costi e l’accumulo di crediti.

In conclusione, il Superbonus rappresenta un’opportunità importante per favorire la riqualificazione energetica degli edifici e la ripresa economica del Paese. Tuttavia, è fondamentale monitorare attentamente l’andamento dei costi e dei crediti per assicurare la sostenibilità finanziaria del provvedimento.

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