Michela Murgia, nota scrittrice e giornalista italiana, torna in libreria con il suo nuovo romanzo postumo intitolato “Ricordatemi come vi pare”. Il libro, pubblicato da Mondadori, approfondisce la storia politica italiana degli ultimi trent’anni e analizza come si sia arrivati a un “nuovo fascismo”.

L’autrice, nel libro, rielabora una serie di storie che ha condiviso su Instagram, cercando di dare una risposta alla domanda su come si sia giunti a questo punto. Murgia sottolinea come l’attuale situazione politica non sia arrivata di colpo, ma sia stata una deriva prevedibile negli ultimi decenni. Attraverso una sintesi degli avvenimenti politici degli ultimi trent’anni, l’autrice individua diversi punti di svolta che hanno portato alla situazione attuale.

Uno dei primi avvenimenti che ha colpito Murgia è stato la crescita del consenso verso la Lega Nord da parte degli operai di fabbrica, tradizionalmente votanti a sinistra. Questo cambiamento ha attirato l’attenzione dell’autrice sulla diffusione di ideologie razziste e separatiste. Tuttavia, secondo Murgia, il punto di non ritorno è stato raggiunto nel 2001 con il G8 di Genova. La violenza di Stato contro i manifestanti e le successive coperture politiche hanno minato la fiducia della scrittrice nello Stato democratico.

Murgia prosegue osservando l’approvazione di leggi quali la Bossi-Fini sull’immigrazione e la legge Biagi sulla precarizzazione del lavoro. L’autrice sottolinea come il fascismo attuale sia diverso da quello del passato, in quanto si sviluppa all’interno di una democrazia. Questo nuovo fenomeno politico viene definito “democratura”.

L’autrice analizza anche l’evoluzione della sinistra italiana, individuando nel leader Matteo Renzi un esempio di “democratore”. Attraverso riforme centraliste e una comunicazione diretta con il popolo, Renzi ha tentato di imporre una visione populista. Murgia critica in particolare la legge sulle unioni civili, che secondo lei ha creato le basi per la cancellazione dei genitori LGBT dai registri pubblici, come proposto da Giorgia Meloni.

Infine, l’autrice conclude affermando che Giorgia Meloni è arrivata al potere quando ha potuto farlo senza suscitare stranezze o pericoli. Citando Primo Levi, Murgia afferma che ogni epoca ha il suo fascismo.

Il romanzo di Michela Murgia si presenta come un’analisi politica degli ultimi trent’anni in Italia, con uno sguardo critico sulla situazione attuale. Attraverso una serie di storie personali e riflessioni, l’autrice offre al lettore uno spunto di riflessione sulla deriva politica del paese e sulla necessità di essere consapevoli dei pericoli che possono minacciare la democrazia.

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