Michela Murgia, nota scrittrice italiana, sta per sorprenderci con il suo nuovo romanzo intitolato “Ricordatemi come vi pare”. In questo libro postumo, che sarà disponibile nelle librerie dal 30 aprile, l’autrice racconta la sua analisi politica degli ultimi trent’anni di storia italiana.

Attraverso una serie di storie pubblicate su Instagram, Murgia rilegge gli avvenimenti che hanno portato all’emergere di un “nuovo fascismo” nel nostro paese. La scrittrice sottolinea che questa deriva non è avvenuta improvvisamente, ma è stata prevedibile per chiunque abbia prestato attenzione agli eventi degli ultimi decenni.

Murgia inizia il suo racconto citando un libro reportage di Gad Lerner intitolato “Operai”, che ha letto quando aveva vent’anni. Il libro racconta la trasformazione del mondo del lavoro nel settore primario, con particolare attenzione al cambiamento di ideologia degli operai di fabbrica, tradizionalmente orientati a sinistra, che hanno iniziato a sostenere la Lega Nord.

Secondo l’autrice, il punto di svolta è stato il 2001 e non gli attentati alle Torri Gemelle. Il G8 di Genova rappresenta per Murgia un punto di non ritorno. La violenza di Stato contro i manifestanti pacifici, le manipolazioni dei media, i politici che hanno coperto gli abusi e la morte di Carlo Giuliani hanno minato la sua fiducia nello Stato democratico italiano.

Murgia continua il suo racconto citando leggi come la Bossi-Fini sull’immigrazione, che ha portato a respingimenti di massa, e la legge Biagi, che ha precarizzato molti lavori. L’autrice afferma che ogni tempo ha il suo fascismo e che il nostro paese sta attraversando una forma di “democratura”, un percorso relativamente nuovo in cui il fascismo emerge all’interno di una democrazia.

L’autrice si chiede anche cosa sia successo alla sinistra nel frattempo. Secondo Murgia, Matteo Renzi è stato un esempio di “democratore” che ha avuto successo grazie alle sue riforme centraliste, alla sua retorica del merito e dell’eccellenza e alla sua capacità di comunicare direttamente con il popolo attraverso i social media. Tuttavia, Murgia critica anche alcune delle azioni di Renzi, come la legge sulle unioni civili, che ha escluso la questione dell’adozione interna alle coppie LGBT.

Infine, Murgia parla di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che è emersa come figura politica quando il clima sociale ha reso accettabile il suo discorso nazionalista e conservatore. L’autrice conclude il suo racconto citando nuovamente Primo Levi: “Ogni epoca ha il suo fascismo”.

Il nuovo romanzo di Michela Murgia promette di offrire uno sguardo critico sulla storia politica italiana degli ultimi trent’anni. Con la sua analisi, l’autrice ci invita a riflettere su come siamo arrivati al punto attuale e ad affrontare il “nuovo fascismo” che sta emergendo nel nostro paese. Sarà interessante vedere come Murgia sviluppa questi temi nel suo libro e come il pubblico reagirà a questa nuova opera della scrittrice italiana.

Share.