Il presidente dell’Agenas, Enrico Coscioni, è stato sospeso dalla sua posizione a seguito di una richiesta presentata dal ministro della Salute Orazio Schillaci. La decisione è stata presa in seguito all’applicazione di una misura cautelare interdittiva nei confronti del dottor Coscioni da parte della Procura di Salerno.

Coscioni è un primario dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno e direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria. La misura cautelare gli impedisce di esercitare la professione medica per un anno a seguito del decesso di un paziente.

La richiesta di sospensione dell’incarico è stata inviata alla Conferenza Permanente Stato-Regioni, che si esprimerà il prossimo 2 maggio. Il ministero della Salute ha ottenuto il parere favorevole dell’Avvocatura Generale dello Stato, che ha evidenziato la gravità dei fatti addebitati al dottor Coscioni e la potenziale inopportunità della prosecuzione del suo incarico come presidente dell’Agenas.

I parlamentari di Fratelli d’Italia, il senatore Antonio Iannone e il deputato Imma Vietri, che avevano presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute, accolgono positivamente la decisione di sospensione. Secondo loro, non possono esserci ombre o sospetti su chi ricopre un incarico di tale rilievo all’interno di un ente pubblico e organo scientifico del Servizio Sanitario Nazionale.

La sospensione di Coscioni dall’incarico di presidente dell’Agenas avrà conseguenze sulla sanità italiana. L’Agenas è un’agenzia nazionale che si occupa di coordinare e promuovere attività di ricerca, formazione e informazione nel settore sanitario. La sua presidenza è quindi un ruolo di grande importanza per il sistema sanitario del paese.

La sospensione di Coscioni solleva interrogativi sulla gestione dell’Agenas e sulla reputazione dell’ente stesso. La decisione di sospenderlo dall’incarico indica una presa di posizione chiara da parte del ministero della Salute e dell’Avvocatura Generale dello Stato, che ritengono i fatti addebitati al dottor Coscioni così gravi da rendere inopportuna la sua permanenza come presidente.

È importante sottolineare che la sospensione è un atto dovuto per garantire la trasparenza e l’integrità del sistema sanitario nazionale. Nonostante la gravità dei fatti addebitati a Coscioni, bisogna ricordare che si tratta di un procedimento ancora in corso e che il principio di presunzione di innocenza deve essere rispettato.

La decisione della Conferenza Permanente Stato-Regioni del prossimo 2 maggio sarà fondamentale per capire quale sarà il futuro di Coscioni come presidente dell’Agenas. Nel frattempo, il sistema sanitario italiano dovrà affrontare le conseguenze di questa sospensione e garantire che l’Agenas continui a svolgere le sue importanti funzioni nel settore della ricerca, formazione e informazione sanitaria.

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