Il divieto del carbone nel settore tecnico potrebbe diventare una realtà nei Paesi G7 tra il 2030 e il 2035. Questa è l’ipotesi che è stata discussa e su cui c’è un accordo tecnico in corso. Tuttavia, il ministro Gilberto Pichetto sottolinea che manca ancora l’accordo politico definitivo, che verrà discusso e chiuso domani.

Durante il G7 Ambiente, Energia e Clima che si sta svolgendo a Venaria Reale, si è lavorato per definire un percorso tecnico per il divieto del carbone. Adesso si aspetta l’approvazione politica dei Paesi coinvolti. Secondo Pichetto, alcuni paesi potrebbero considerare questo accordo solo come una formalità, mentre per altri potrebbe ancora essere oggetto di valutazione.

L’Italia potrebbe svolgere un ruolo di apripista in questa questione, chiudendo l’uso del carbone prima del 2030. Inoltre, nel breve termine, si potrebbe parlare addirittura di un anno o anche prima per porre fine all’utilizzo del carbone nell’Italia continentale, escludendo solo la Sardegna.

L’obiettivo di questo divieto è quello di ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico. Il carbone è noto per essere uno dei combustibili fossili più inquinanti e la sua eliminazione rappresenterebbe un passo importante verso la transizione verso fonti di energia più pulite e sostenibili.

Se l’accordo politico verrà raggiunto, i Paesi G7 si uniranno ad altri Paesi in tutto il mondo che hanno già adottato politiche simili. Ad esempio, recentemente la Germania ha annunciato che chiuderà tutte le sue centrali a carbone entro il 2038. Questi passi sono fondamentali per affrontare la crisi climatica globale e raggiungere gli obiettivi stabiliti nell’Accordo di Parigi.

Tuttavia, nonostante l’importanza di un accordo globale sul divieto del carbone, ci sono ancora sfide da affrontare. Alcuni paesi dipendono ancora pesantemente dal carbone per la produzione di energia e potrebbero incontrare difficoltà nel trovare alternative a basso impatto ambientale. Inoltre, ci sono anche questioni economiche da considerare, poiché la chiusura delle centrali a carbone potrebbe comportare la perdita di posti di lavoro nelle regioni che dipendono da questa industria.

Nonostante queste sfide, l’accordo tecnico raggiunto nel G7 rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il cambiamento climatico. Ora è necessario che i leader politici prendano sul serio questa questione e siglino l’accordo finale per garantire un futuro più sostenibile per tutti. L’Italia ha l’opportunità di fare da apripista e dimostrare al mondo che è possibile abbandonare il carbone e abbracciare fonti di energia pulita e rinnovabile.

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