Processo ‘Ndrangheta: richieste 71 condanne, incluso l’ex assessore Stillitani con richiesta di 21 anni di carcere.

Un importante processo contro la ‘Ndrangheta, la potente organizzazione criminale calabrese, si è concluso con la richiesta di ben 71 condanne. Il procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, durante la requisitoria, ha chiesto pene severe per i numerosi imputati coinvolti nell’operazione antimafia Imponimento contro il clan Anello di Filadelfia, nella provincia di Vibo Valentia.

Il Tribunale collegiale di Lamezia Terme, competente per i comuni del bacino dell’Angitola, è stato il luogo in cui è stata presentata la richiesta di condanna più significativa, ovvero quella di 21 anni di reclusione per l’ex assessore al lavoro e ai trasporti della Regione Calabria, Francescantonio Stillitani. Quest’ultimo, oltre ad essere un imprenditore di successo, è stato anche sindaco di Pizzo. La richiesta riguarda anche suo fratello Emanuele Stillitani.

Altri imputati coinvolti nel processo sono Francescantonio Tedesco, ex consigliere comunale di Vibo Valentia, per il quale è stata chiesta una condanna a 18 anni di reclusione. Giovanni Anello, ex assessore del Comune di Polia, rischia invece 21 anni di carcere. Pietro Verdelli, ex assistente della Polizia di Stato, potrebbe essere condannato a 12 anni di reclusione, mentre Franco Pontieri, appuntato della Guardia di Finanza, rischia 3 anni di carcere. Bruno Cortese, ex consigliere comunale di Capistrano, e Mario Galati, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Polia, potrebbero essere condannati a 2 anni di reclusione ciascuno.

La richiesta più alta, ben 30 anni di reclusione, è stata fatta per Tommaso Anello, considerato il boss del clan di Filadelfia. Questa richiesta dimostra la gravità dei reati commessi e l’importanza di combattere con fermezza le organizzazioni criminali che minano la società e l’economia del territorio.

Il processo in questione ha svelato una serie di attività illecite messe in atto dal clan Anello, tra cui estorsioni, traffico di droga e associazione a delinquere di stampo mafioso. Grazie all’operazione antimafia Imponimento, le forze dell’ordine sono riuscite a smantellare parte di questa pericolosa organizzazione criminale, ma è chiaro che ancora molto lavoro deve essere fatto per combattere efficacemente la ‘Ndrangheta in Calabria e in tutta Italia.

È importante sottolineare come la presenza della criminalità organizzata influisca negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini e ostacoli lo sviluppo economico delle regioni coinvolte. Solo attraverso una collaborazione stretta tra le forze dell’ordine, la magistratura e la società civile sarà possibile contrastare efficacemente la ‘Ndrangheta e garantire un futuro migliore per tutti.

Questo processo rappresenta un passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata in Italia, ma è fondamentale che le istituzioni continuino a investire risorse e adottare strategie efficaci per sradicare definitivamente queste pericolose organizzazioni criminali dal nostro paese. Solo così potremo garantire un futuro sicuro e libero da influenze mafiose per le prossime generazioni.

Share.