Antonella Lattanzi è la vincitrice della settima edizione del prestigioso Premio Wondy di letteratura resiliente, con il suo romanzo “Cose che non si raccontano” edito da Einaudi. Il premio è stato annunciato durante una serata al Teatro Manzoni di Milano, presentata da Camila Raznovich e Alessandra Tedesco.

La giuria popolare ha invece premiato Laura Imai Messina con il libro “L’isola dei battiti del cuore” (Piemme), mentre una menzione speciale è stata assegnata a Claudia Grande per il libro “Bim Bum Bam Ketamina” (Il Saggiatore).

La giuria tecnica, presieduta da Gaia Tortora e composta da importanti personalità del mondo della letteratura, ha spiegato la scelta di premiare Antonella Lattanzi per il “grande coraggio” e la “feroce determinazione” con cui ha raccontato la sua storia di tentativo di avere un figlio tramite fecondazione assistita.

Il romanzo di Lattanzi affronta il tema delicato della fecondazione assistita e racconta la storia di Antonella che, a trentotto anni, rimane incinta di tre bambine. Tuttavia, a causa delle complicazioni, Antonella deve procedere a una “riduzione”, fermando il cuore di una delle bambine. Purtroppo, tutte e tre le bambine muoiono.

La motivazione della giuria tecnica sottolinea l’autobiografismo del romanzo di Lattanzi, che riesce a mettere in scena drammi condivisi da molte donne. Il libro penetra in un’inaudita intimità dell’anima e del corpo, mettendo in gioco il senso stesso dello scrivere. La scrittrice affronta un dolore intollerabile, che diventa la ragione stessa per continuare a vivere.

Il Premio Wondy di letteratura resiliente è un riconoscimento importante nel panorama letterario italiano. Esso premia opere che affrontano temi difficili e dolorosi con coraggio e determinazione, offrendo un punto di vista unico sulle sfide della vita. Antonella Lattanzi, con il suo romanzo “Cose che non si raccontano”, ha dimostrato di essere una scrittrice talentuosa e coraggiosa, capace di toccare le corde più profonde dell’animo umano.

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