Un uomo di 65 anni di Povoletto, in provincia di Udine, ha perso la vita a causa di un’embolia polmonare dopo essere stato dimesso due volte dal Pronto Soccorso. La tragedia si è consumata quando, dopo due giorni dalle sue ultime visite, ha avuto un malore con gli stessi sintomi e è deceduto durante il trasporto in ambulanza verso l’ospedale.
La moglie e la figlia della vittima hanno presentato una querela e la Procura di Udine ha avviato un’indagine per omicidio colposo nei confronti di due cardiologi e un medico del Pronto Soccorso locale. Al fine di accertare le cause del decesso, è stata eseguita un’autopsia stamani dal medico legale Antonello Cirnelli, che ha confermato che la morte è stata causata da un’embolia polmonare.
I risultati degli ulteriori accertamenti, che verranno completati entro 90 giorni, dovranno stabilire se la patologia poteva essere individuata durante le due visite precedenti in ospedale. Durante l’esame odierno, sono stati presenti anche i periti degli indagati.
La notizia della tragica morte di questo uomo ha sollevato molte domande sulla qualità delle cure mediche fornite nel Pronto Soccorso. È inaccettabile che una persona con sintomi così gravi venga dimessa senza un’adeguata valutazione e diagnosi. Questo caso mette in luce la necessità di una maggiore attenzione da parte del personale medico e una migliore organizzazione dei servizi di emergenza.
È comprensibile che la famiglia della vittima abbia presentato una querela e che la Procura abbia aperto un’indagine per omicidio colposo. È fondamentale che vengano individuati eventuali errori medici e che vengano adottate misure correttive per evitare tragedie simili in futuro. La sicurezza e la salute dei pazienti devono essere sempre al centro dell’attenzione del sistema sanitario.
In questo momento, la comunità di Povoletto si unisce nel dolore per la perdita di questo uomo e offre il proprio sostegno alla sua famiglia. È importante che siano fornite loro risposte chiare e che venga fatta giustizia. Ogni persona ha il diritto di ricevere cure mediche adeguate e di essere trattata con dignità e rispetto. Speriamo che questa tragedia porti a cambiamenti significativi nel sistema sanitario, in modo che nessun altro debba affrontare una situazione simile in futuro.