Mese: Aprile 2024

AGI – “Sono grato a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale e a tutti color che mi conferiscono oggi questo premio. Per la prima volta penso di dedicarlo a due persone che si chiamano Silvia e Riccardo, mia madre e mio padre che, appena finita la guerra pensarono di fare 136 chilometri per lasciare il loro paese umbro e venire nella Capitale”. Claudio Baglioni, ricevendo in Campidoglio dal sindaco di Roma la Lupa capitolina, rivolge il suo pensiero e il suo ringraziamento ai suoi genitori che dopo a guerra vollero trasferirsi nella Capitale.

 

“Secondo me quei 136 chilometri li hanno fatti volando – spiega il cantautore romano 72enne – avevano delle alucce dell’entusiasmo e la certezza che il futuro sarebbe stato qualcosa di migliore. A loro va la colpa e il merito di avermi fatto nascere in questa città, di averla vista crescere perché in tutte le case dove siamo stati, nelle periferie, vedevo crescere la città. Noi ci spostavamo con la città – aggiunge – inizialmente era uno scantinato, poi un primo piano, finché siamo arrivarti al cambio di stato, alla terrazza. Lì capitò che qualcosa stava cambiando: eravamo a Centocelle. E lì mi sono iscritto a un concorso di voci nuove della parrocchia di San Felice di Cantalice. Mi trovai sessant’anni fa a salire per la prima volta i gradini del palcoscenico”, aggiunge.

 

“Questo premio mi conferma che non tutto quello che ho fatto è stato invano e qualcosa rimane – conclude – Roma è in assoluto la città in cui mi sono esibito di più. L’ho fatto dovunque e credo che bisognerà costruire nuovi spazi per farmi esibire”.

 

 

 

AGI –  Conoscere le storie delle donne che hanno fatto la Costituzione. 21 costituenti chiamate in un’assemblea di uomini a portare nella nuova Italia il punto di vista delle donne, dando una visione ampia anche nella scelta delle parole che andranno a comporre la nuova Carta. Ma chi sono, quali sono le loro storie? Oggi un libro edito da Salani, “Libere per Costituzione. Le 21 donne che hanno fatto l’Italia” di Valeria De Cubellis, Margherita Madeo e la matita di Serena Riglietti, ripercorre in uno stile semplice e adatto ai ragazzi, le vicende personali di Maria Agamben, Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter, Filomena Delli Castelli, Nadia Gallico, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi, Nilde Iotti, Teresa “Chicchi” Mattei, Angelina Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio. 

 

Ricordarne i nomi è già un primo passo per ricordarne le vicende. Tutte si sono battute per l’affermazione della libertà contro il regime fascista, hanno partecipato alla Resistenza, sono state partigiane, alcune esiliate, altre per la lotta hanno rinunciato alla famiglia, lasciando i propri figli in orfanotrofi lontani dall’Italia. Il libro ripercorre le loro vicende con parole semplici, immagini e alcuni box “esplicativi” per capire meglio il contesto in cui ci muoviamo, le curiosità, le parole chiave. È grazie all’impegno di queste donne che l’articolo 3 della nostra Costituzione contempla le “disuguaglianze di fatto” o “senza distinzione di sesso” che fu fondamentale per evitare le ambiguità nelle quali erano cadute le Costituzioni di altri paesi. A loro si deve l’abolizione della dicitura NN dai certificati di nascita dei figli illegittimi. Piccoli segnali della presenza femminile nel nuovo parlamento aperto alle donne e di un’Italia che non avrebbe più fatto a meno della loro voce nelle scelte. Affermazioni di principio che hanno segnato importanti passi avanti nella vita dei cittadini tutti. 

È un libro che ci riporta dritti a quel 2 giugno 1946, tanto ben raccontato nel film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”, a quella prima chiamata per le donne a partecipare alla vita democratica del nostro paese con l’espressione del voto. All’emozione mai provata di stringere tra le mani il certificato elettorale, sentendo addosso una responsabilità nuova dopo i patimenti della guerra. In questo prezioso volume, vengono raccontate le storie delle prime elette in Parlamento, ma anche in maniera sottintesa di tutte quelle che nell’ombra hanno contribuito alla scelta “nuova” della Repubblica, contro la vecchia monarchia. Se quel giorno è iniziata una nuova storia, lo si deve soprattutto a loro. E allora è doveroso scolpire nella memoria i loro nomi. 

“Scopri la controversa vicenda del gioco Jouer che ha scatenato una polemica sui social media per una Live Autopsy. Leggi l’articolo per conoscere tutti i dettagli e le reazioni del pubblico, e scopri perché questo evento ha suscitato tanto scalpore online.”

AGI – Due giorni nel cuore di Roma per immergersi in aghi, fili, bozzetti, essenze profumate. Una sartoria allestita nel salotto della città all’interno del Tempio di Adriano, a Piazza di Pietra, dove gli studenti di 11 accademie lavoreranno insieme in un grande tavolo, utilizzando per le proprie confezioni ago e filo, ma anche Chatgpt. 
Il tema di questa prima edizione si focalizza sul rapporto che unisce l’Intelligenza Artigianale a quella Artificiale, un tema quanto mai attuale che verrà affrontato da vari punti di vista. Per la prima volta,  le Accademie di moda del territorio saranno, insieme, protagoniste di un’iniziativa che, attraverso l’apprendimento e le competenze mostrerà quanto e come la città sia una Stazione di partenza straordinaria verso il futuro: Accademia Costume & Moda, Accademia del Lusso, Accademia di Belle Arti di Frosinone, Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia Italiana, Accademia Koefia, Ied – Istituto Europeo di Design, Istituto di Moda Burgo,   MAM – Maiani Accademia Moda, NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e Rufa – Rome University of Fine Arts.

Ogni Accademia avrà una postazione, dove esporre abiti e lavori sui temi delle intelligenze artificiali e artigianali, a simulare concettualmente un binario di partenza, con un’immagine di sfondo della stessa scuola e un numero che ritroveremo in un orario ferroviario allestito tra le colonne del Tempio di Vibia Sabina e Adriano.
Il cuore dell’evento è rappresentato da un grande tavolo centrale il “Laboratorio scientifico della Stazione” dove i ragazzi di tutte le scuole coinvolte lavoreranno fianco a fianco, utilizzando sia i metodi tradizionali, che la progettazione digitale, oltre a tecniche grafiche e artistiche sviluppate nei due modi. Saranno parte dello stesso disegno, senza privilegi determinati dalle diverse opportunità offerte delle scuole e senza penalizzazioni logistiche, lavoreranno insieme in un progetto nuovo per la moda a Roma, che nasce dallo spirito di condivisione, collaborazione e di inclusione. Tra loro anche una Scuola di Sartoria sociale Coloriage, una realtà di incontri creativi, dove designer e artigiani, di provenienze diverse, condividono saperi e tecniche per creare capi unici e originali.

 

 

“Romantica nasce per fare un focus su qual è il rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza artigianale osservandolo in un nucleo fondamentale che è la formazione” ha spiegato la curatrice dell’evento, Clara Tosi Pamphili “noi dobbiamo vedere la cellula all’inizio, come i ragazzi come studiano, è uno strumento? Serve? Non serve? Ne sono vittime? È un modo anche per farli dialogare. Non a caso abbiamo un grande tavolo dove sono tutti insieme: dalla Scuola dei Sartori che è la più antica d’Italia fino ai ragazzi che usano Chatgpt per fare un ricamo. Quindi in questa prima edizione è aperta a tutti anche ai turisti”.

 

“La Camera di Commercio di Roma è sempre stata una Camera di Commercio che guarda al futuro, alle nuove generazioni. Riunire qui le maggiori scuole di moda, di cultura nel nostro territorio è un evento importantissimo perché bisogna fare rete e sistema tra quelle che sono le scuole di formazione e le imprese. Noi in questo contesto cerchiamo di giocare un ruolo di facilitatori. Il mondo della moda è importantissimo. La nostra città è stata la culla della moda, abbiamo avuto i nostri sarti storici nati a Roma, così come le sartorie storiche. E poi c’è tutta la filiera che segue il mondo della moda” ha detto Massimiliano Malchionno, membro di Giunta della Camera di Commercio che questa mattina ha tagliato il nastro della manifestazione. 

 

Così fino a domenica 14 aprile, lo spazio del Tempio di Adriano si apre alla città per un’esperienza inedita, a cavallo tra tradizione e innovazione, dove a farla da padrone è la moda e i ragazzi delle Accademie del Lazio che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro con un bagaglio “rinnovato”, che non contempla più solo le forbici e i bozzetti, ma anche le opportunità offerte dal digitale.