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AGI – Il 19 novembre 2022 Paolo Iabichino esce di casa una mattina come ogni mattina per comprare i giornali e trasecola davanti alla saracinesca abbassata e a due fogli rettangolari rossi con la scritta ‘Edicola in vendita’ . Comincia con un messaggio scoccato nella rete, come ogni favola moderna, anche quella dell’Aedicola Lambrate, che riaprirà presto con un progetto variopinto, non solo giornali ma l’ambizione di diventare una fortezza della carta e della cultura, ereditando lo storico chiosco di via Conte Rosso.
“Ha chiuso un’edicola che non era in una periferia dormitorio ma in un quartiere non ancora gentrificato, con le trattorie che sono ancora trattorie, il mercatino che tiene insieme la parrocchia e il circolo Arci, i libri di seconda mano nelle sale del dopolavoro, la balera e le puttane vicino alla caserma”. “È successo che il mio post su Linkedin ha collezionato migliaia di visualizzazioni e illustri abitanti della zona che non conoscevo, Alioscia Bisceglia, front man del gruppo ‘Casino Royale’, sua moglie Martina Pomponio e il creativo Michele Lupi mi hanno contattato per dirmi che l’avrebbero comprata – racconta all’AGI Iabichino – A loro si è aggiunto il manager culturale Alessando Ottenga. Abbiamo aperto un infuocato gruppo whatsapp e cominciato a ‘delirare’ sulla nostra creatura”.
Il primo ottobre del 2023 decine di persone del quartiere, anche i bambini affascinati dai pennelli, si sono rallegrate a pulire, verniciare, coccolare la nuova edicola figlia di quella che da almeno 70 anni, nemmeno gli anziani ricordano esattamente da che anno, distribuiva giornali e vitalità. Così smagliante ha iniziato il suo pezzo di strada fino a che, pochi giorni fa, da un’agguerrita selezione promossa sul seguitissimo profilo Instagram, è spuntato l’Aedicolante.
Ha 28 anni, si chiama Alessandro Ghidini. “Per me avere questo lavoro è stato come aprire il cassetto dei sogni. Si incrociano tutte le mie passioni ed esperienze, nel giornalismo, in una libreria, in biblioteca. È uno di quei rari momenti in cui sembra di essere proprio al posto giusto”. Si sveglierà all’alba per sentire il profumo della carta appena stampata. “Stiamo ancora pensando agli orari ma pensiamo di adattarci ai ritmi del quartiere. Apertura intorno alle sette e mezza, otto in coincidenza con l’orario scolastico e poi vedremo perché saremo molto altro rispetto a un’edicola tradizionale”.
“Stiamo ricevendo tantissimi suggerimenti dagli abitanti del quartiere – dice Iabichino -. Desideriamo diventare un avamposto culturale, ci sarà l’informazione di carta con le riviste più belle del mondo, letture, spettacoli, cinema, spazio per gli artisti, progetti sociali per giovani e fragili. Molte persone ci chiedono: ‘Ma chi ve lo fa fare?’. Una risposta è che vogliamo essere quel ponte tra il quartiere e il mondo che tutte le edicole sono sempre state”.
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AGI – I cuccioli dell’orsa Amarena sono usciti indenni dall’inverno, nonostante la morte della mamma a causa di un colpo di fucile sparato da un cacciatore. “I cuccioli stanno bene e, soprattutto, sono ancora insieme”, fa sapere il Parco nazionale d’Abruzzo con un post sui social. “Tra circa un mese potrebbero separarsi, come avviene per gli altri giovani orsi che vengono smammati a primavera dalle loro mamme, o restare insieme il tempo giusto per darsi ancora sostegno e rimandare a quanto sono ancora più grandi la separazione. Da qui a poco tempo, dunque, non sarà affatto facile individuarli, non saranno diversi da tutti gli altri orsi della stessa eta’ che si sono separati dalle loro madri. Sarà possibile essere sicuri della loro identità unicamente attraverso la genetica”.
“Oggi siamo felici della scelta di averli lasciati liberi in natura”, si legge sempre nel post. “Una scelta per nulla facile né scontata, ma l’unica opportuna per dargli la possibilità di essere due orsi marsicani selvatici, entrambi vivi al termine del primo inverno, anche senza la mamma”. “I cuccioli sanno orientarsi da soli, non hanno bisogno del cibo e dall’uomo hanno bisogno solo di rispetto così come fatto fino ad oggi”, ricorda il Parco, “senza dimenticare mai che sono solo due esemplari di una popolazione di circa 60 orsi che ce la stanno mettendo tutta per sopravvivere. Non dimentichiamoci che anche ognuno di noi deve fare la propria parte aumentando le conoscenze e la consapevolezza verso una coesistenza possibile, concreta e soprattutto rispettosa”.
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