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Mese: Aprile 2024
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AGI – Il Ministero dello Sviluppo e dell’Inclusione Sociale del Perù fa sapere che ha avviato le procedure per presentare il caso dell’anziano Marcelino Abad nel Guinness dei primati, affinché possa essere riconosciuto come la persona più anziana nel mondo per aver compiuto, secondo i documenti ufficiali, da pochi giorni 124 anni. Finora l’uomo più anziano di sempre era il venezuelano Juan Vicente Perez, morto nel 2022 all’età di 114 anni, e attualmente il più anziano è l’inglese John Tinniswood, a 111 anni e 223 giorni. A detenere il record di donna e di persona più anziana del mondo è la spagnola Maria Branyas Moreira, che ha appena compiuto 117 anni.
Abad ha ottenuto il suo primo documento d’identità nel 2019, quando è stato localizzato dal personale del programma sociale Pension 65, nella provincia di Ambo, e dal 2022 risiede nella casa ‘Mis Abuelitos’, insieme a 28 anziani. “Con grande orgoglio, Marcelino ha confessato che uno dei suoi segreti per mantenersi sano e ottimista è mangiare i frutti che la natura gli offre, anche se gli piace mangiare carne di montone. Mastica foglie di coca, come abitudine che ha acquisito durante le sue giornate lavorative”, ha fatto sapere il ministero.
Abad ha spiegato che il segreto della sua longevità è avere una vita tranquilla e un’alimentazione sana. L’Huanuqueno, che secondo i documenti ufficiali nacque nel 1900, rimase orfano all’età di 7 anni, visse sempre in zone rurali e seppe “approfittare dei benefici della natura” per sviluppare uno stile di vita sano che lo porto’ a soffiare spegnere le 124 candeline il 5 aprile.
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AGI – Si chiama Talia.cloud l’innovativa piattaforma editoriale che integra tecnologie IA di linguistica computazionale (Natural Language Processing NLP) già presente nelle nuove soluzioni per l’editoria di ETT S.p.A., industria creativa e digitale, e GruppoMeta, impresa innovatrice nella creazione di soluzioni per la transizione digitale nei settori della formazione, dell’istruzione, dell’editoria scolastica e dei beni culturali.
Talia.clouD è ideata e sviluppata da Talia, spin off del CNR ILC Istituto di Linguistica Computazionale di Pisa, e da GruppoMeta. La nuova soluzione tecnologica è presentata all’interno di Bologna Children’s Book Fair, kermesse internazionale dell’editoria per ragazzi giunta alla sessantunesima edizione, da oggi a BolognaFiere fino all’11 aprile.La piattaforma per il trattamento automatico dei testi Talia.cloud consente l’analisi automatica di enormi quantità di dati testuali: documenti, libri, archivi, articoli scientifici. Permette di gestire l’intero flusso produttivo: l’importazione automatica del catalogo, l’armonizzazione dei dati, la loro annotazione automatica, la gestione, la classificazione delle risorse, il link discovery, l’estrazione e rappresentazione della conoscenza.
L’AI (Intelligenza Artificiale) è, così, di supporto per l’editore e per gli autori che vengono liberati da attività ripetitive e non-creative. Vengono utilizzate tutte le potenzialità AI nelle sue forme di: natural language processing, understanding, generation. I testi possono, poi, essere arricchiti da immagini, audio, video, essere composti in scene episodiche, simili a serie TV, seguendo la logica narrativa e stilistica voluta dall’autore secondo modelli della letteratura, ad esempio classica (in tre atti), piramidale o contemporanea (modello del viaggio dell’eroe). Ogni pagina di un libro diventa una scena in cui immergersi per un’esperienza di lettura dinamica e coinvolgente su tutti i dispositivi digitali.
Giovanni Verreschi, amministratore delegato di ETT S.p.A. ha dichiarato: “La collaborazione tra Talia e GruppoMeta ha permesso al Gruppo Ett di oltrepassare i confini dell’editoria tradizionale, per costruire modelli operativi che coniugano Intelligenza Artificiale con il Trattamento Automatico della Lingua. Far dialogare tecnologia e cultura umanistica ci ha consentito di raggiungere la posizione di main player per il cliente pubblico, istituzionale o privato e per tutte le realtà che hanno bisogno di gestire, conservare, analizzare, catalogare grandi quantità di dati e contenuti non solo testuali – in questo caso rispetto ai nuovi trend dell’editoria, un settore in fase di sviluppo disruptive. In particolare, il ruolo degli editori diventa ancor più importante e centrale date le dinamiche di sviluppo in atto, anche in merito al tema della tutela del diritto d’autore”.
L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nell’editoria si declina su diversi fronti. Per esempio, il ricorso all’AI permette la cosiddetta valutazione della complessità linguistica, con l’obiettivo di rendere il testo più leggibile/accessibile, benché complesso. Dall’analisi lessicale e sintattica (readability assessment) viene redatta una relazione, frase per frase, indicando in che misura ciascuna abbia una certa “leggibilita'” (rispetto a metriche di leggibilità: base, sintattica, lessicale e leggibilità globale).
Un testo può quindi avere diversi livelli di intervento per produrre libri curati e favorire un maggior accesso alla lettura e, quindi, migliorare la competitività degli editori. Parallelamente, grazie a Talia.clouD è possibile generare una nuova tipologia di indice dei capitoli di un libro.
Attraverso l’indice generato dall’AI (indice automatico), la mappa del libro può essere configurata secondo un modello logico, e non forzatamente condizionata dall’approccio della carta stampata in cui il corridoio di lettura è esclusivamente l’ordine delle pagine. Con il digitale si può passare da un nodo concettuale, o da un particolare tema, a un altro o a molti a esso semanticamente vicini. Non più un corridoio rigido, ma una città, in cui l’autore può creare la mappa e il lettore può scegliere la sua strada.
Nello stesso tempo, l’AI ci permette di approfondire quella che in gergo si indica come la “authorship attribution”, ovvero l’attribuzione a un determinato autore di ogni citazione che compare nel testo. Si può, con Talia.cloud, risalire all’autore originario della citazione senza l’apporto di ricerche filologico-bibliografiche ad hoc, che richiedono ingente investimento di tempo. Grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, il lettore può immediatamente approfondire, risalendo all’autore originale della citazione e, se incuriosito, acquistare il libro menzionato.
Ciò risponde a due necessità: la corretta e chiara referenziazione dell’autore originale (e verifica che non sia stato alterato) e la possibilità di estendere la lettura ad altri autori e titoli.Un’ ulteriore applicazione di Talia.cloud è il campanello di allerta AI: nel cruscotto dell’editore, identifica in via preventiva casi di plagio letterario (plagiarism detection), evitando cause legali una volta che il libro fosse messo in circolazione.
Ma la soluzione sviluppata grazie alla collaborazione con lo spin off eccellenza del CNR di Pisa permette anche di comporre libri, manuali e materiali didattici in un processo semi-automatico e sempre con curatela autoriale (human author in the loop): se l’editore ha pieno possesso dei diritti di un catalogo di libri può, ricorrendo al composer ideato e sviluppato da Talia, “scomporli” e “ricomporli” in automatico in innumerevoli prodotti/versioni editoriali.
Ad esempio, nel settore editoriale turistico l’editore che si affida all’AI di Talia.cloud potrà creare un titolo completo su una singola regione piuttosto che destrutturare il testo in sottotitoli relativi alle città della medesima o, ancora più nel dettaglio, in titoli di itinerari particolari. I micro-contenuti elementari sono ricomponibili come i mattoncini del Lego in costruzioni sempre diverse. Paolo Ongaro, direttore generale di GruppoMeta, dal canto suo ha sottolineato: “Talia.cloud è l’esempio di una soluzione tecnologica messa al servizio della cultura nella sua accezione più ampia e del mondo editoriale in particolare. Siamo, infatti, convinti che il prossimo futuro guarda a una costante integrazione tra editoria, AI e AI generativa. Sono gli stessi lettori, d’altra parte, a chiederlo. Gli studenti di oggi, infatti, usano i libri ma anche tool di AI generativa. Puntiamo, dunque, a essere strumenti a disposizione degli editori per gestire o, meglio, guidare questo cambiamento con consapevolezza e professionalità. Anche l’AI può, anzi, deve poter studiare su e imparare da libri e contenuti la cui fonte sia riconosciuta e riconoscibile”.
AGI – Il 13 maggio i difensori di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, potranno vedere davanti alla Corte d’Assise di Bergamo i reperti dell’inchiesta che portò all’arresto del muratore. La possibilità di vederli ma senza analizzarli, come chiesto invece dalla difesa, era stata sancita dalla Cassazione il 16 febbraio scorso.
“La Corte Assise – avevano scritto gli ‘ermellini’ – dovrà consentire alla difesa di Bossetti la ricognizione dei reperti, nei limiti già autorizzati in precedenti provvedimenti, stabilendo contestualmente le opportune cautele idonee a garantirne l’integrità. All’esito della ricognizione, se la difesa avanzerà nuova specifica richiesta, la Corte di assise dovrà valutare la concreta possibilità di nuovi accertamenti tecnici e la loro non manifesta inutilità”. Tra le prove di cui i legali chiedevano nuove analisi c’era anche quella del dna attribuito a Bossetti, ritenuta cruciale dai giudici nei verdetti di condanna in tutti i gradi di giudizio.