Clou il 19 luglio con Filarmonica della Scala diretta da Chung
Mese: Aprile 2024
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‘Sostanzialmente in linea con le stime, se serve correggeremo’
Sostanzialmente in linea con le stime, se serve correggeremo
AGI – Centinaia di migliaia di persone in Nord America rivolgono gli occhi al cielo per godersi lo spettacolo dell’eclissi totale di Sole che metterà nell’ombra una fascia chilometrica di territorio estesa dal Pacifico all’Atlantico. Ma non sempre in passato questo fenomeno astronomico è stato accolto con lo stesso umore di entusiasta curiosità dagli abitanti del Pianeta. Molte culture antiche credevano che ciò che accadeva nei cieli riflettesse eventi passati, presenti e futuri sulla Terra.
Ciò era particolarmente vero per i Maya. Questo popolo amerindo considerava la distanza nello spazio e la distanza nel tempo come la stessa cosa.
In altre parole, guardare lontano nel cosmo fungeva da sorta di portale verso il passato. Quando gli antichi Maya osservavano le eclissi, vedevano un evento per il quale sembrava che la luna mangiasse il sole. Lo interpretavano come una visione delle pratiche cannibalistiche dei loro antenati, che erano state eliminate da tempo dalle loro leggi. I Maya non erano gli unici a credere di vedere il sole che venisse mangiato. Per l’antica mitologia cinese, le eclissi solari si verificavano quando un drago cercava di divorare il sole. In risposta la gente si accalcava nelle strade, suonando i tamburi per spaventare il drago. Per gli antichi greci, le eclissi erano un segno di rimprovero degli dei nei confronti degli esseri umani, una sorta di rappresaglia, per cui il sole abbandonava la Terra.
La parola eclissi deriverebbe etimologicamente in effetti dal termine greco “ekleipsis”, che significa “abbandono” o “un abbandono”. Ispirato da un’eclissi solare avvenuta nel 647 a.C., il poeta Archiloco scrisse: “Non c’è nulla che sia oltre la speranza, nulla che si possa giurare impossibile, nulla di meraviglioso, poiché Zeus, padre degli dei dell’Olimpo, fece la notte da mezzogiorno, nascondendo la luce del sole splendente, e un grande timore venne sugli uomini”.
Secondo una leggenda dei nativi americani Choctaw , la causa delle eclissi era un dispettoso scoiattolo nero che rosicchiava il Sole. Come il drago cinese, anche lo scoiattolo doveva essere spaventato dal clamore e dalle urla dei testimoni umani dell’evento. I popoli Ojibwa e Cree raccontavano una storia secondo cui un ragazzo (o talvolta un nano) di nome Tcikabis cercò vendetta sul Sole per averlo bruciato. Nonostante le proteste della sorella, catturò il Sole in un laccio, provocando un’eclissi. Diversi animali tentarono di liberare il Sole dalla trappola, ma solo l’umile topo riusci’ a masticare le corde e riportare il Sole sul suo cammino.
L’antica mitologia indù fornisce una spiegazione assai inquietante per le eclissi solari. Secondo la leggenda, un astuto demone di nome Rahu cercò di bere il nettare degli dei e raggiungere cosi’ l’immortalità. Travestito da donna, Rahu tentò di partecipare a un banchetto degli dei ma fu scoperto da Vishnu. Per punizione, il demone venne prontamente decapitato, ed e’ proprio la sua testa decapitata che vola nel cielo a oscurare il Sole durante un’eclissi. Alcune versioni dicono che Rahu riuscì effettivamente a rubare un sorso di nettare ma fu decapitato prima che l’elisir raggiungesse il resto del corpo. La sua testa immortale, alla continua ricerca del Sole, a volte lo cattura e lo ingoia, ma il Sole riappare rapidamente, poiché Rahu, essendo stato decollato, non ha gola.
AGI – Il Codacons diffida oggi il gruppo musicale La Sad a non usare il nome dell’associazione per pubblicizzare il nuovo album. Da giorni il trio punk sta sfruttando a più riprese e in innumerevoli occasioni il nome del Codacons per dare visibilità al disco, ricorrendo ad un patetico vittimismo e a lacrime di coccodrillo parlando – del tutto a sproposito – di odio generato dall’associazione attraverso le proteste sollevate in occasione della partecipazione di La Sad al Festival di Sanremo.
Un utilizzo del tutto strumentale della sigla Codacons al fine di ottenere visibilità mediatica e citazioni sulla stampa, che però omette – volutamente – di indicare la natura delle proteste dell’assocazione. E infatti più che “Odio La Sad”, il trio avrebbe forse fatto meglio a chiamare il nuovo disco “Odio le donne”, considerati testi sessisti e violenti contenuti in alcune precedenti canzoni del trio, con frasi quali “Ma tu sei peggio della coca, sei una tr*”; “ti sco* solo per strapparti il cuore”; “E non ho più voglia di stare al mondo, se ci sei te. Prendo il doppio degli psico.. “ – conclude il Codacons.
Iniziativa dell’esploratore Borrella e del Museo delle scienze