Mese: Aprile 2024

AGI – Debutta domani il ticket di ingresso a Venezia. Si tratta di un “biglietto” (un contributo d’accesso) finalizzato a controllare le grandi ondate di turisti “mordi e fuggi” che si registrano soprattutto in alta stagione. Per il momento il calendario comunale ha fissato 29 giornate in cui l’ingresso alla città lagunare sarà a pagamento.

Ma le esenzioni sono molte.

 

Chi può non pagarlo

Il contributo d’ingresso sarà richiesto infatti solo ai turisti giornalieri non residenti in Veneto che non pernottano in hotel, affittacamere e B&B in città (che pagano già la tassa di soggiorno) e avrà un importo di 5 euro a persona. Esentati dal pagamento chi si recherà a Venezia dalle 16 alle 8.30 del mattino o chi visiterà le isole minori, cosi’ come i minori di 14 anni, disabili e relativi accompagnatori. Deroghe sono previste anche coniugi, conviventi e parenti dei residenti in Veneto fino al terzo grado e anche per chi, senza legami di parentela, si rechi in visita a persone residenti e domiciliate nella città o nelle isole minori, per i lavoratori e lavoratrici (dipendenti o autonomi), per gli studenti e studentesse di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede in città antica o nelle isole minori e tutti i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di chi risulta aver pagato l’Imu nel Comune di Venezia.

 

Come si paga

Il pagamento avverrà attraverso la piattaforma online (http://cda.ve.it) dove sarà possibile ottenere un QR Code da esibire in caso di controlli ma sarà anche possibile acquistare un tagliando nelle tabaccherie di tutta Italia.

 

Cosa si rischia

La multa per chi fosse trovato non in regola con il biglietto va da 50 euro a 300 euro. Rischia invece una denuncia penale chi venisse scoperto a dichiarare il falso per ottenere l’esenzione. 

AGI – Ancora morti sul lavoro. Un operaio di 46 anni ha perso la vita a Lograto (Brescia) in un infortunio avvenuto nella ditta “Dall’era siderugica”. E’ successo intorno alle 9 quando l’uomo, mentre stava manovrando un carroponte, e’ stato travolto dal distacco di una lastra metallica. Inutile l’intervento del 118. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Chiari e gli ispettori dell’asst della Franciacorta e i vigili del fuoco. 

 

Un altro incidente mortale si è verificato ad Oppido lucano, nel Potentino, sempre in mattinata. Donato De Luca, 56 anni, e’ caduto dall’impalcatura nel cantiere di costruzione della chiesa nuova. Da una prima ricostruzione dei carabinieri, l’operaio, originario del posto, sarebbe stato colpito da una lamiera mossa dal vento e poi sarebbe precipitato al suolo, da un’altezza di circa 3 metri.

 

 

 

 

 

AGI – Un nucleo di aria molto fredda si sposta sul Mediterraneo centrale portando condizioni meteo instabili in Italia e anche temperature di diversi gradi al di sotto delle medie, con la neve che sta scendendo fin sotto i 1000 metri anche sulle regioni del Centro. Nella prima parte del ponte del 25 aprile assisteremo ad un generale miglioramento del tempo anche se qualche acquazzone o temporali sarà sempre possibile specie sulle zone interne durante le ore pomeridiane. Nuvole e piogge al Nord-Ovest nel weekend mentre soprattutto al Centro-Sud ci attendiamo un generale miglioramento. Temperature in ripresa e in salita anche di qualche grado al di sopra delle medie negli ultimi giorni di aprile. Attenzione pero’ alla prima parte di maggio con gli ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano che propendono verso una fase anche instabile per il Mediterraneo.

Previsioni meteo per oggi

Nord 

Al mattino piogge sparse tra Triveneto ed Emilia Romagna con neve su Alpi e Appennini oltre gli 800-1000 metri, variabilità asciutta altrove. Al pomeriggio precipitazioni in estensione anche su Lombardia e Liguria di Levante con quota neve in lieve rialzo. In serata e in nottata non sono attese variazioni di rilievo con residui fenomeni soprattutto al Nord-Est.

Centro

Al mattino tempo instabile su tutte le regioni con piogge sparse e neve sui rilievi oltre i 900-1000 metri. Al pomeriggio nessuna variazione con quota neve in rialzo verso i 1200-1300 metri. In serata tempo in miglioramento con nuvolosità alternata a schiarite, salvo dei residui fenomeni specie nelle zone interne del versante tirrenico.

Sud e Isole

Al mattino cieli poco o irregolarmente nuvolosi, con locali piovaschi su Isole Maggiori e settori tirrenici. Al pomeriggio instabilità in aumento con piogge e acquazzoni sparsi e neve a quote medie sui rilievi, più asciutto sulla Puglia. In serata residui fenomeni su regioni tirreniche e Sicilia, tempo in miglioramento altrove. Temperature minime in generale diminuzione, massime in lieve rialzo al Nord ed in calo al Centro-Sud e sulle isole Maggiori.

Previsioni meteo per domani

Nord

Nuvolosità irregolare al mattino al Nord ma con tempo asciutto, salvo locali piogge su Liguria e Triveneto. Al pomeriggio instabilità in aumento con precipitazioni sparse su Liguria, Appennino settentrionale e Alpi orientali con neve oltre i 1100-1300 metri, ampie schiarite altrove. Nuove piogge in arrivo al Nord-Ovest dalla notte.

Centro 

Tempo per lo più asciutto al mattino sulle regioni del Centro salvo locali piogge sul basso Lazio. Instabilità in aumento nel pomeriggio con piogge e temporali sparsi specie sui settori interni. Variabilità asciutta dalla serata.

Sud e Isole

Tempo stabile al mattino con nuvolosità irregolare e schiarite su tutte le regioni meridionali. Instabilità in aumento nel pomeriggio con piogge e temporali sparsi specie sui settori interni Peninsulari, maggiori schiarite altrove. Tempo asciutto in serata. Temperature minime stabili o in lieve diminuzione e massime in generale rialzo. 

AGI – In un contesto caratterizzato da un “considerevole incremento della minaccia cyber”, nel 2023 lo Csirt (Computer security response team Italia) dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha trattato 1.411 eventi, quasi 4 al giorno, uno ogni 6 ore ma soprattutto il 29% in piu’ rispetto ai 1.094 dell’anno precedente; 303 quelli classificati come “incidenti con impatto confermato”, il 140,5% in piu’, e 3.302 i soggetti target, il 187,1% in piu’. E’ uno scenario allarmante quello disegnato nella Relazione annuale al Parlamento dall’Acn. Dal dossier – 121 pagine e sette sezioni ricche di numeri e analisi – emerge un sensibile aumento delle segnalazioni indirizzate all’Agenzia (349 a fronte delle 81 dell’anno precedente, +330,9%) mentre sono cresciute anche le richieste di informazioni (+10,8%). Monitorati 3.624 asset a rischio (+374,3%), 56 attori ransomware e 265 hacktivisti: 584 i tentativi di phishing segnalati alle vittime. Sempre nel 2023 sono stati 3.302 i soggetti italiani target di eventi cyber individuati dal Csirt, a fronte dei 1.150 del 2022: il loro aumento – spiega il rapporto – e’ “da ascrivere all’incremento delle capacita’ di monitoraggio dell’Acn, che permettono ora di individuare, oltre agli asset potenzialmente compromessi, anche quelli potenzialmente vulnerabili”. A tutto cio’ si accompagnano le attivita’ di allertamento svolte dall’Agenzia effettuate per segnalare eventuali compromissioni o fattori di rischio ai soggetti monitorati. Cio’ sia tramite il portale pubblico, sia attraverso il portale di collaboration ad accesso riservato, dove, in particolare, gli alert e i bollettini sono quasi raddoppiati (+89,5%). 

 

Ognuno degli eventi cyber puo’ essere stato associato a una o piu’ tipologie: ad esempio, un evento di phishing spesso e’ finalizzato anche alla diffusione di un malware, che puo’ essere a sua volta un evento di tipo ransomware. Le tipologie di attacco piu’ frequenti sono DDos (319 casi), malware tramite e-mail (275), phishing (240), ransomware (165), brand abuse (159) e altri. Per quanto riguarda i settori di attivita’ dei soggetti target, prevalgono le telecomunicazioni e la pubblica amministrazione, sia a livello locale che centrale. Per interpretare correttamente il dato, e’ bene sottolineare che ciascun evento puo’ essere associato a uno o piu’ settori di attivita’: telecomunicazioni (216), pubblica amministrazione centrale (201), pubblica amministrazione locale (140), trasporti (115), servizi finanziari (81), tecnologico (75), energia (68), universita’ e ricerca (41), sanitario (40) e altri. 

 

E come “per larga parte delle nazioni occidentali, anche per l’Italia il 2023 e’ stato un anno di pesanti e diversificate aggressioni alla sicurezza cyber, che spesso hanno proceduto in parallelo ai conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente”. Acn ribadisce che “lo spostamento delle nostre vite nel cyberspazio, soprattutto dopo il massiccio ricorso allo spazio virtuale durante la pandemia, ha accresciuto la pericolosita’ degli attori ostili, e in piu’ occasioni ha messo a rischio la possibilita’ per i cittadini di fruire di servizi essenziali, ‘in primis’ quelli sanitari”. In uno scenario di questo tipo, “porre in sicurezza gli interessi nazionali nel campo cyber richiede capacita’ tecniche e strategiche elevate, che fronteggino l’uso sempre piu’ devastante della tecnologia da parte sia di entita’ statali o parastatali che hanno interessi contrapposti ai nostri, sia di bande criminali o di singoli hacker”. 

 

“L’acutizzarsi delle tensioni geopolitiche, relative sia al perdurare della guerra tra Russia e Ucraina sia al mutamento degli equilibri in Medio Oriente a seguito degli attentati di Hamas ai danni di Israele, hanno visto l’ascesa di un fenomeno cyber prima di allora estremamente poco significativo: il cyber attivismo“. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale spiega come con tale denominazione si faccia riferimento a “gruppi che hanno lo scopo di sostenere la causa di una delle parti in conflitto attraverso azioni cyber malevole con impatti chiaramente visibili, rivendicati successivamente dal gruppo stesso”.

 

Si tratta principalmente di eventi di tipo DDoS a danno di siti web di pubbliche amministrazioni e imprese e, in numero esiguo (24 eventi), di tipo ‘defacement’, ossia intrusioni informatiche che consistono nel modificare pagine di siti web – in genere obsoleti e poco protetti -, sostituendole con un messaggio di rivendicazione, di apologia e simili. Proprio a causa del cyber attivismo legato ai conflitti in corso, si e’ avuto un significativo aumento degli eventi DDoS: nel 2023 ne sono stati rilevati 319, il 625% in piu’ rispetto al 2022. La maggior parte degli eventi (248) e’ stata rivendicata da collettivi filorussi, mentre un gruppo filopalestinese ha condotto una singola campagna con 15 attacchi DDoS. I restanti eventi DDoS, “non essendo stati rivendicati, non possono essere associati a specifiche compagini o ricondotti ai conflitti in atto”. Dal monitoraggio delle piattaforme utilizzate dagli attaccanti per le rivendicazioni degli eventi DDoS, e’ stato rilevato che l’Italia e’ il sesto Paese al mondo piu’ interessato da questi eventi e il terzo tra i Paesi Ue.

 

Nel 2023, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha gestito 422 eventi cyber ai danni di istituzioni pubbliche nazionali, in sensibile aumento (+163%) rispetto ai 160 dell’anno precedente. Di questi eventi, 85 sono stati classificati come incidenti (nel 2022 furono 57), procurando nella maggior parte dei casi il malfunzionamento dei sistemi e conseguenti blocchi o rallentamenti nell’erogazione dei servizi. Lo rileva la Relazione annuale dell’Agenzia, presentata stamane: considerando la frequenza e l’impatto – una media di oltre un incidente a settimana – delle diverse tipologie di eventi, emerge come l’anno scorso sia stato il DDoS il fenomeno piu’ frequente nei confronti delle istituzioni pubbliche, seguito dallo sfruttamento di vulnerabilita’ e dal phishing. Si registra, quindi, un parziale cambiamento di rotta rispetto al 2022, quando la minaccia preponderante nella pubblica amministrazione fu di tipo ransomware, seguita dal DDoS. Tra i compiti attribuiti dalla legge all’Agenzia rientra il supporto alle vittime di incidenti di sicurezza cibernetica. Nei casi piu’ complessi esso puo’ avvenire tramite l’intervento di un team di specialisti (Deployable digital forensic incident response). Nel corso del 2023 il personale specialistico dell’Acn e’ intervenuto in loco in 13 diversi casi, mentre in 31 casi ha fornito supporto da remoto affiancando i target nell’eradicazione della minaccia e nel ripristino delle condizioni di sicurezza con interventi della durata anche di diverse settimane.