Mese: Aprile 2024

AGI – Tredici agenti della Polizia penitenziaria sono stati arrestati per maltrattamenti e torture nel carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano.  La Polizia di Stato e il Nucleo Investigativo Regionale per la Lombardia della Polizia Penitenziaria stanno eseguendo un’ordinanza con la quale e’ stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di tredici agenti della Polizia Penitenziaria, dodici dei quali tuttora in servizio nell’Istituto Penale Minorile ‘Cesare Beccaria’ di Milano e la misura della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori otto dipendenti dello stesso corpo di polizia.I reati a vario titolo contestati dalla Procura della Repubblica a partire almeno dal 2022 a oggi e commessi nei confronti di diversi detenuti di eta’ minore, sono quelli di maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione, aggravati dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di tortura, anche mediante omissione, aggravato dall’abuso di potere del pubblico ufficiale e dalla circostanza di aver commesso il fatto in danno di minori; concorso nel reato di lesioni in danno di minori, anche mediante omissione, aggravate dai motivi abietti e futili, dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di falso ideologico e una tentata violenza sessuale di un agente nei confronti di un detenuto. 

 

“I colleghi hanno sbagliato, i loro comportamenti sono assolutamente da censurare e la mia condanna e’ senza se e senza ma. Nelle carceri sta succedendo di tutto e la situazione e’ da ‘si salvi chi puo”. Ci sono pero’ anche altre responsabilita’: non e’ giustificabile che paghi solo la polizia penitenziaria, qualcuno nell’amministrazione giudiziaria dovrebbe vergognarsi e dimettersi”. Lo dice all’AGI Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria (SPP), commentando l’arresto dei 13 agenti.

 

“Sgomenti e increduli”. Cosi’ Gennarino De Fazio, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria, definisce lo stato d’animo dopo la notizia degli arresti. “Naturalmente nutriamo incondizionata fiducia negli inquirenti, tra cui la stessa Polizia Penitenziaria, e nella magistratura e auspichiamo che si faccia presto piena luce sull’accaduto – aggiunge -. Nondimeno richiamiamo la presunzione d’innocenza e speriamo in cuor nostro che gli agenti coinvolti riescano a dimostrare la correttezza del loro operato”.  Il segretario di Uilpa sottolinea che, a prescindere dall’esito delle indagini, “la disfunzionalita’ conclamata” del sistema carcere “non garantisce ne’ custodi ne’ custoditi e anzi incattivisce le coscienze generando e alimentando violenze e atrocita’ talvolta da ambo le parti delle inferriate”. “Ora ascolteremo i soliti discorsi dei politici e poi si spegneranno i riflessioni – prosegue -. Servono riforme immediate e un decreto carceri con procedure d’urgenza per mettere in sicurezza il sistema. Tra suicidi, 32 tra i detenuti e 4 tra gli agenti dall’inizio dell’anno, omicidi e violenze, non se ne puo’ piu’. Il ministro Carlo Nordio e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni almeno questa volta evitino le passerelle e aprano immediatamente un confronto serio, noi siamo come sempre pronti a offrire il nostro contributo di idee”. 

AGI – La Polizia di Stato di Torino con una indagine che ha portato alla denuncia di 75 militanti anarco-antagonisti, ha eseguito a Torino, Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo, 18 misure cautelari degli arresti domiciliari, dell’obbligo e/o divieto di dimora e/o dell’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. nei confronti di militanti anarchici per i reati di devastazione, violenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale.

 

I fatti risalgono alla manifestazione nazionale anarchica in solidarietà ad Alfredo Cospito, a causa della sua detenzione in regime di 41 bis, svoltasi a Torino il 4 marzo 2023, quando circa 1000 libertari avevano data vita a un corteo, non preavvisato, in un’area del centro cittadino, nel corso del quale si erano verificati lanci di bombe carta e corpi contundenti contro le Forze dell’Ordine e il danneggiamento di numerose vetrine di esercizi pubblici, banche, arredo urbano, monumenti, autovetture private, cagionando danni quantificati in oltre 630 mila euro.

 

Nella circostanza erano anche rimasti feriti due operatori di Polizia, di cui uno con prognosi di 100 giorni. La mattina del 4 marzo, in occasione dell’arrivo a Torino dei numerosi manifestanti provenienti da diversi contesti territoriali e dall’estero, erano stati organizzati controlli preventivi della Digos, dei Reparti Mobili, della Polaria, della Polizia Stradale, di Frontiera e Ferroviaria, a seguito dei quali erano stati accompagnati in Questura 37 libertari, trovati in possesso di numeroso materiale (caschi, maschere antigas, martelli, piedi di porco, frombole, bastoni, bombe carta, petardi, aste, scudi, coltelli, accette e materiale per travisarsi) 28 dei quali poi denunciati per porto abusivo di oggetti atti a offendere e resistenza a Pubblico Ufficiale.