L’Inail accoglie le richieste di Sergio Di Mare: un’importante svolta

In un importante sviluppo della vicenda legata alla malattia di Sergio Di Mare, l’Inail ha declinato ogni responsabilità sulle mancate prestazioni previdenziali a Franco Di Mare. Quest’ultimo ha denunciato di essere affetto da mesotelioma a causa dell’esposizione all’amianto durante il suo servizio in zone di guerra. Tuttavia, secondo l’Inail, Franco Di Mare è considerato “persona non tutelata” secondo la normativa vigente.

Il legale del giornalista, Ezio Bonanni, ha ribattuto che l’istituto verrà citato in giudizio e dovrà riconoscere la malattia professionale e l’infortunio. Ma prima ancora, secondo Bonanni, è la Rai che deve rispondere delle mancate misure di protezione necessarie per evitare l’esposizione all’amianto.

L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha confermato di non essere stato informato dello stato di salute di Franco Di Mare fino ai resoconti stampa di lunedì mattina. Si è detto umanamente vicino al collega e ha assicurato che Di Mare riceverà a brevissimo quanto richiesto negli anni passati.

La reazione dell’Inail è stata provocata da alcuni articoli di stampa secondo cui la pratica era “bloccata all’Inail”. L’istituto ha dichiarato che la malattia dei professionisti dell’informazione viene tutelata solo dall’inizio del 2024, dopo il periodo transitorio di passaggio dalla tutela dell’Inpgi a quella dell’Istituto. Pertanto, l’Inail sostiene di non essere legittimato ad accertare il nesso causale tra la professione svolta dal giornalista e la patologia contratta.

Questa ricostruzione è stata contestata dal legale di Di Mare, che afferma che spetta all’Inail fare gli accertamenti sull’esposizione all’amianto e che citerà l’istituto in giudizio per il riconoscimento delle prestazioni previdenziali. Tuttavia, secondo Bonanni, è la Rai che deve risarcire il danno, verificando i rischi per i propri dipendenti inviati in zone di guerra e mettendo in atto le necessarie misure di protezione.

Bonanni sottolinea che le prime comunicazioni sulla vicenda risalgono al luglio 2021 e che non è mai stato dato alcun riscontro alle segnalazioni avanzate all’azienda. Se l’attuale dirigenza della Rai desidera cambiare atteggiamento, Bonanni è disponibile all’interlocuzione, purché sia rapida, leale, trasparente e tempestiva.

In conclusione, la situazione legale di Sergio Di Mare sembra essere in evoluzione. L’Inail ha declinato ogni responsabilità sulle mancate prestazioni previdenziali, ma sarà citato in giudizio dal legale del giornalista. Nel frattempo, la Rai si impegna a soddisfare le richieste di Di Mare. Resta da vedere come si svilupperà questa vicenda e se si raggiungerà una soluzione condivisa tra tutte le parti coinvolte.

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