Il convegno su Israele che si sarebbe dovuto tenere il 7 maggio presso l’Università Statale di Milano è stato annullato per motivi di sicurezza. Tuttavia, il presidente della Comunità Ebraica di Milano, Walker Meghnagi, ha annunciato che l’evento verrà riprogrammato per il mese di giugno.
La decisione di annullare il convegno è stata presa a causa del clima di intolleranza e violenza che sta attualmente colpendo la comunità ebraica. Meghnagi ha sottolineato che gli ebrei sono sotto attacco sia a livello mediatico che politico, e che spesso vengono ostacolati nel far sentire la propria voce.
La presidente dell’associazione Italia Israele di Savona, Cristina Franco, ha commentato che sembra di vivere nel clima degli anni ’30, piuttosto che in un periodo più moderno. Tuttavia, ha rifiutato di chiudersi nel proprio guscio e ha dichiarato che non accetteranno il ricatto della violenza.
Nonostante l’annullamento del convegno sia stato visto come una vittoria da alcuni esponenti del movimento “cambiare rotta”, Franco ha affermato che in realtà è una grande sconfitta per loro, poiché dimostra la falsità dei loro ideali.
Anche Alessandro Litta Modignani, dell’associazione milanese Pro Israele, ha confermato che il convegno sarà riprogrammato non appena saranno garantite le condizioni di sicurezza necessarie. Ha sottolineato che attualmente si sta creando un clima di intolleranza e violenza che potrebbe sfociare in episodi di violenza politica, una situazione di cui tutti, non solo gli ebrei, dovrebbero preoccuparsi.
Il convegno su Israele avrebbe dovuto essere un’opportunità per esprimere le proprie ragioni e promuovere il dialogo e la comprensione. Tuttavia, a causa delle minacce alla sicurezza, è stato necessario rinviarne la realizzazione.
È importante sottolineare che il diritto alla libertà di parola e all’espressione delle proprie opinioni è un pilastro fondamentale della democrazia. La violenza e l’intolleranza non possono essere accettate come strumenti per limitare questo diritto.
Mentre si attende la riprogrammazione del convegno su Israele, è fondamentale che la società civile e le istituzioni lavorino insieme per contrastare l’intolleranza e promuovere un clima di rispetto reciproco. Solo attraverso il dialogo e la comprensione sarà possibile costruire una società inclusiva e pacifica.