Incidente mortale nello zuccherificio di Brindisi: un operaio di 46 anni ha perso la vita nella notte scorsa durante un incidente sul lavoro. La vittima, Vincenzo Valente, era un dipendente di una ditta esterna che stava effettuando lavori di manutenzione al nastro dell’impianto. Purtroppo, a causa della gravità dell’incidente, l’uomo ha subito l’amputazione di un braccio ed è morto dissanguato poco dopo l’arrivo dei soccorritori.

Ancora non è chiara la dinamica dell’incidente e le forze dell’ordine stanno conducendo un’indagine per accertare le cause. La notizia ha suscitato grande indignazione e dolore tra i colleghi e la comunità locale. Non è il primo caso di un lavoratore che perde la vita sul posto di lavoro, e ciò solleva molte questioni sull’importanza della sicurezza sul lavoro e sulla responsabilità delle istituzioni e delle aziende.

Dopo la notizia dell’incidente, molti sindacati hanno espresso la propria solidarietà e hanno chiesto un maggiore impegno per garantire la sicurezza dei lavoratori. Andrea Gambillara, segretario nazionale Flai Cgil, ha sottolineato l’importanza di agire sulla prevenzione e di applicare la legge sulla sicurezza sul lavoro. Ha anche evidenziato la necessità di consentire ai lavoratori di rifiutarsi di mettere in pericolo la propria vita senza essere puniti.

Anche il segretario nazionale Uila, Gabriele De Gasperis, ha espresso il suo cordoglio per la vittima e ha sottolineato che è responsabilità delle istituzioni e della politica trovare soluzioni immediate ed efficaci per affrontare il problema degli appalti.

Pietro Buongiorno, segretario generale della Uila Puglia, ha sottolineato l’importanza di rafforzare la prevenzione e la formazione, aumentare le ispezioni e il numero degli ispettori del lavoro e diffondere una cultura della prevenzione che spesso viene trascurata. Ha sottolineato che la campagna “Zero morti sul lavoro” promossa dalla Uil è un impegno quotidiano per fermare questa continua strage di lavoratori.

Luigi Vizzino, segretario territoriale della Uila di Brindisi, ha definito l’incidente una tragedia e ha esortato a trovare la verità sulle cause e le dinamiche che hanno portato a questa tragedia. Ha chiesto più impegno e attenzione sulla sicurezza sul lavoro, sottolineando che non si può morire per il lavoro.

Silvia Spera, segretaria nazionale Flai Cgil responsabile Salute e sicurezza, ha evidenziato le responsabilità dei datori di lavoro nel non investire nella sicurezza dei lavoratori. Ha criticato il depotenziamento dei sistemi di controllo pubblici e di prevenzione, che ha favorito la competitività delle imprese a scapito della vita umana. Ha chiamato tutti a reagire e lottare affinché questa situazione inaccettabile cambi radicalmente.

L’incidente nello zuccherificio di Brindisi è una tragica testimonianza dei rischi che i lavoratori possono affrontare sul posto di lavoro. È fondamentale che le istituzioni e le aziende prendano sul serio la sicurezza dei lavoratori e adottino misure efficaci per prevenire tali incidenti. È necessario agire immediatamente per garantire che ogni lavoratore possa tornare a casa sano e salvo alla fine della giornata lavorativa. La vita umana deve essere sempre la priorità assoluta.

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