Lavoro part-time in Italia: una scelta involontaria per oltre la metà dei lavoratori
Il lavoro part-time è sempre più diffuso in Italia, ma secondo un recente rapporto del Forum Disuguaglianze e Diversità, più della metà dei lavoratori part-time nel paese non ha scelto questa forma contrattuale, ma l’ha accettata o subita per necessità o mancanza di altre opportunità. La situazione è particolarmente grave per le donne, che rappresentano circa il 75% delle persone occupate a tempo parziale.
Secondo le statistiche dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) del 2022, il 56,2% dei 4,2 milioni di lavoratori part-time in Italia si trova in una condizione di part-time involontario. Ciò significa che queste persone non hanno scelto di lavorare a tempo parziale, ma si sono trovate costrette a farlo. Le ragioni dietro questa scelta involontaria sono diverse, ma spesso sono legate a una mancanza di opportunità di lavoro a tempo pieno.
Il rapporto del Forum Disuguaglianze e Diversità evidenzia che il part-time involontario colpisce maggiormente le donne. Infatti, il 16,5% delle donne lavoratrici sono coinvolte in questa forma contrattuale indesiderata, rispetto al 5,6% degli uomini. Questo dato riflette la realtà delle disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro italiano, dove le donne hanno maggiori difficoltà ad accedere a lavori a tempo pieno e sono spesso costrette a lavorare a tempo parziale per conciliare le responsabilità familiari.
Il rapporto rivela anche un altro dato preoccupante: in otto imprese su dieci, le donne in part-time rappresentano più del 50% dei dipendenti. Questo indica che molte aziende tendono ad assumere le donne a tempo parziale, creando una situazione di disuguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Inoltre, il 12% delle imprese utilizza il part-time in modo strutturale, coinvolgendo oltre il 70% dei dipendenti. Queste aziende sembrano essere meno attente alla qualità del lavoro e alla conciliazione tra vita professionale e privata dei dipendenti.
Oltre alle questioni di genere, il fenomeno del part-time involontario è più diffuso nel Mezzogiorno, tra le persone straniere, tra coloro che hanno un basso livello di istruzione e tra coloro che hanno un impiego a tempo determinato. Ciò riflette le disparità socio-economiche presenti nel paese e la mancanza di opportunità di lavoro stabile e a tempo pieno per molte persone.
La situazione del lavoro part-time involontario in Italia richiede un’azione da parte delle istituzioni e delle aziende per garantire una maggiore equità di genere e una migliore qualità del lavoro. È fondamentale creare più opportunità di lavoro a tempo pieno e promuovere politiche di conciliazione vita-lavoro che permettano alle persone di scegliere liberamente la forma contrattuale che meglio si adatta alle loro esigenze. Solo così si potrà costruire un mercato del lavoro più equo e inclusivo per tutti.