Sciopero e blocco dei cancelli alla Sider Alloys nel Sulcis: i lavoratori insorgono contro la Cig
Nella giornata di oggi, la Sider Alloys di Portovesme ha annunciato l’avvio della cassa integrazione ordinaria per circa quaranta lavoratori. Una decisione che ha scatenato la reazione immediata dei sindacati e degli operai, con uno sciopero di 24 ore e il blocco ai cancelli della fabbrica di alluminio primario del Sulcis.
La protesta è stata innescata dalla comunicazione dell’azienda, che nei giorni scorsi aveva informato Cgil, Cisl e Uil e la Rsu che il 50% del personale attualmente in servizio sarebbe stato messo in cassa integrazione per 13 settimane. La motivazione di questa decisione è la mancanza di diversi pezzi necessari per effettuare il revamping alla sala elettrolisi dello stabilimento, cuore produttivo dell’azienda. Purtroppo, a causa della riduzione dei traffici dal Canale di Suez, i pezzi sono ancora fermi nei porti cinesi.
I sindacati dei metalmeccanici, però, non intendono accettare questa situazione e chiedono il rispetto dell’intesa del 2018. Inoltre, sollecitano un immediato incontro al Mimit, coinvolgendo il governo Meloni e Invitalia.
Renato Tocco della Uilm è categorico: “Siamo contrari alla cassa integrazione. Sei anni fa la Sider Alloys ha rilevato lo stabilimento e non è possibile che siamo ancora a questo punto. Ora stiamo chiedendo al ministero la convocazione del tavolo istituzionale: la politica deve dire con chiarezza se il sito di alluminio primario deve produrre, visto che è stato definito strategico da più governi, compreso questo. Questa vertenza deve arrivare a una svolta”.
Anche Roberto Forresu della Fiom è della stessa opinione: “Abbiamo chiesto all’intervento della Regione per avere subito un incontro al Mimit e porre il problema della Sider Alloys. L’azienda è in condizioni di andare avanti oppure no, sia per quanto riguarda gli investimenti che il revamping e le produzioni da mettere in calendario? Serve un piano industriale nero su bianco”.
Giuseppe Masala ribadisce: “Il provvedimento di cassa integrazione è da rigettare e lo abbiamo fatto sia al ministero che in sede aziendale. C’è la necessità di un incontro a Roma perché vogliamo tempistiche sul riavvio e che quell’accordo di programma del 2018 sia rispettato in tutte le sue parti. La politica deve sciogliere tutti i dubbi”.
La situazione alla Sider Alloys si sta facendo sempre più tesa e i lavoratori sono determinati a far sentire la propria voce. Ora si attende un intervento da parte del governo e delle istituzioni, affinché venga trovata una soluzione che garantisca la continuità produttiva dell’azienda e tuteli i diritti dei lavoratori.