Giovani talenti recitano sul palcoscenico del Teatro Grande di Pompei
Il Teatro Grande di Pompei si prepara ad accogliere un gruppo di giovani talenti provenienti dai licei e gli istituti tecnici della provincia vesuviana, Pompei, Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Sabato 25 e domenica 26 maggio, alle 21, questi giovani studenti/attori si esibiranno nella rappresentazione di “Pluto God of gold”, una riscrittura del lavoro di Aristofane, a cura di Marco Martinelli con musiche di Ambrogio Sparagna.
L’iniziativa, che si propone di unire il teatro all’educazione morale, è nata da un’intuizione del direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. L’obiettivo è quello di restituire al teatro la sua funzione di catarsi, ovvero di purificazione delle menti e delle anime attraverso la comunicazione di una verità talvolta scomoda.
Il progetto è stato realizzato grazie a un protocollo di intesa con l’Ufficio regionale scolastico della Campania. La dottoressa Maria Rispoli è stata incaricata della direzione del progetto, che quest’anno vede la partecipazione ampliata delle scuole. Oltre al Liceo E. Pascal di Pompei e all’Istituto Superiore E. Pantaleo di Torre del Greco, si sono uniti il Liceo G. de Chirico di Torre Annunziata e l’Istituto Superiore R. Elia di Castellammare di Stabia.
Dal punto di vista economico, il progetto è sostenuto dal Parco di Pompei e quest’anno ha ricevuto il contributo della direzione generale Spettacolo, oltre al supporto di uno sponsor, American Express, che per il secondo anno consecutivo si affianca alle attività del Parco.
“Pluto” è l’ultima commedia delle undici superstiti di Aristofane. La trama ruota attorno al contadino Cremilo, ossessionato dalle ingiustizie che affliggono Atene. Perché le ricchezze vanno solo ai malfattori? Seguendo il responso dell’oracolo, Cremilo incontra un cieco, che si rivela essere Pluto, il dio della ricchezza. Convinto che i soldi vadano sempre ai delinquenti e ai corrotti perché il dio non può vedere, Cremilo cura Pluto e gli restituisce la vista. Questo “atto rivoluzionario” porterà abbondanza e serenità nelle case dei giusti.
L’iniziativa dimostra come il teatro possa essere utilizzato come strumento educativo per approfondire e valorizzare il patrimonio culturale di una determinata area. Grazie al coinvolgimento dei giovani studenti, il Teatro Grande di Pompei si conferma un luogo di scoperta e crescita artistica. Non resta che aspettare con entusiasmo le performance dei giovani talenti sul palcoscenico, nella speranza che questa iniziativa possa avere un impatto duraturo sulla loro formazione e sulla diffusione della cultura teatrale nella regione.