Sciopero dei rider di Carini a causa dei tagli ai rimborsi chilometrici da parte di Glovo
I rider di Carini, dipendenti della famosa piattaforma di consegna Glovo, hanno deciso di organizzare uno sciopero a seguito dei recenti tagli ai rimborsi chilometrici. Da 40 centesimi per chilometro, il rimborso è stato ridotto a soli 35 centesimi. Questa decisione ha scatenato la protesta dei lavoratori che, in segno di protesta, hanno interrotto il servizio.
L’azienda ha cercato di minimizzare l’impatto dello sciopero, adducendo problemi tecnici che avrebbero causato il blocco dell’app. Tuttavia, non è passato inosservato il fatto che i bonus giornalieri siano stati ridotti. Questo è avvenuto in un momento in cui il costo del carburante è aumentato nuovamente, superando la soglia dei 1,95 euro al litro.
Il segretario generale della Nidil Cgil Palermo, Francesco Brugnone, ha criticato aspramente Glovo, accusandola di scaricare tutti i costi del rischio di impresa sui lavoratori. Secondo Brugnone, l’azienda sta creando un modello di business tossico, in cui cerca di massimizzare i guadagni abbassando unilateralmente i costi del personale.
Non è la prima volta che Glovo e altre piattaforme digitali vengono criticate per la loro concezione distorta del mondo del lavoro. Spesso queste aziende paventano una falsa autonomia per i rider, cercando di far passare l’idea che siano lavoratori autonomi. Tuttavia, questo concetto è stato ripetutamente smentito dalle varie vertenze vinte in sede giudiziale.
Nonostante le richieste di chiarimenti da parte dei lavoratori, Glovo non ha fornito risposte concrete. Questo ha portato i rider a promettere che la protesta continuerà e non si fermerà finché non verranno prese in considerazione le loro richieste.
La vicenda dei rider di Carini e il loro sciopero mettono in luce una volta di più le problematiche del lavoro precario e delle piattaforme digitali. Molti lavoratori si trovano costretti ad accettare condizioni svantaggiose e salari bassi, senza alcuna tutela sociale.
È necessario che le istituzioni e le autorità competenti intervengano per garantire i diritti dei lavoratori e regolamentare il settore delle consegne a domicilio. Solo così si potrà garantire una retribuzione equa e condizioni di lavoro dignitose per tutti i rider.
Le proteste dei rider di Carini rappresentano un importante segnale di ribellione contro le ingiustizie del mondo del lavoro. È fondamentale che tali proteste vengano ascoltate e che si ponga fine all’exploitazione dei lavoratori da parte delle grandi aziende. Solo così potremo costruire un futuro del lavoro più giusto ed equo per tutti.