La crisi della globalizzazione è un tema sempre più attuale e preoccupante, come sottolineato dall’economista Marco Magnani durante un incontro al festival vicino/lontano a Udine. Secondo Magnani, il mondo si sta scollando e sta diventando sempre più diviso in blocchi, simili a placche tettoniche che si scontrano. Questo fenomeno ha portato ad un vuoto geopolitico, in quanto gli Stati Uniti stanno abbandonando il loro ruolo di leader a causa di problemi interni.
Secondo l’economista, sarebbe necessaria una nuova governance globale per affrontare le sfide della globalizzazione, ma questo scenario sembra difficile da realizzare. In alternativa, Magnani auspica che le liberaldemocrazie possano tornare ad essere attrattive, sia dal punto di vista economico che politico e valoriale.
Il disaccoppiamento tra le potenze globali, come Cina e Stati Uniti, è evidente soprattutto nel campo economico, ma anche tecnologico e culturale. Questo ha portato ad una crisi dei rapporti tra le nazioni, con conseguenze che vanno oltre l’ambito economico e possono sfociare in conflitti e guerre.
Inoltre, vi sono anche “battitori liberi”, ovvero democrazie populiste o autocrazie, che aspirano ad essere potenze regionali o addirittura globali. Tra queste nazioni si possono citare la Turchia, l’India e le monarchie del Golfo. Questo ulteriore frammentazione del mondo potrebbe portare al caos e ad una balcanizzazione ancora più accentuata.
Magnani esclude un cambio di egemonia mondiale o una nuova guerra fredda tra superpotenze, in quanto nessuna di esse ha una sufficiente “capacità gravitazionale”. Tuttavia, sottolinea l’importanza di evitare una frammentazione totale del mondo, dove la comunicazione tra i blocchi diventa impossibile e il caos regna sovrano.
Il festival vicino/lontano di Udine si concluderà domani con la consegna del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani 2024 alla giornalista irlandese Sally Hayden, autrice del libro “E la quarta volta siamo annegati”. Il premio viene assegnato per opere che trattano tematiche legate alla globalizzazione e al dialogo tra le culture.
In conclusione, la crisi della globalizzazione è un fenomeno che preoccupa sempre di più gli esperti. La divisione del mondo in blocchi, l’abbandono del ruolo di leader da parte degli Stati Uniti e l’emergere di nuove potenze regionali sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono a questa situazione. È necessario trovare soluzioni e nuove forme di governance globale per affrontare le sfide del mondo moderno e garantire un futuro migliore.