Il magico Don Quichotte di Michieletto all’Opera Bastille: un’esperienza emozionante

L’Opéra Bastille ha ospitato il 10 maggio la première del Don Quichotte di Jules Massenet, con la regia di Damiano Michieletto, e il pubblico presente ha risposto con lunghi, sentiti applausi. Michieletto ha portato l’opera nell’attualità, trasferendo l’ambientazione in un salotto moderno e utilizzando abiti contemporanei, senza però tradire l’animo profondo del protagonista stralunato di Cervantes. Lo spettacolo ha suscitato momenti di grande emozione nel pubblico gremito del grande teatro parigino, grazie alle straordinarie interpretazioni degli artisti, in particolare del basso cantante Christian Van Horn, protagonista dell’opera, e all’orchestra diretta da Patrick Fournillier.

In un’intervista rilasciata subito dopo lo spettacolo, Michieletto ha spiegato i segreti che hanno contribuito a mantenere alta la tensione emotiva durante la rappresentazione. L’obiettivo del regista era quello di raccontare l’umanità di Don Chisciotte, le sue emozioni e il suo modo di essere. Michieletto ha cercato di cogliere la verità del personaggio e di trasmetterla al pubblico, anche quando si allontanava dalla cornice storica precisa dell’opera. Il Don Chisciotte versione 2024 è un maturo scrittore che si trova nel suo salotto a concludere una scrittura, ma che viene assediato dai suoi fantasmi, che si materializzano come mulini a vento provenienti da ogni angolo della stanza. Accanto a lui c’è sempre il fedele scudiero Sancho, interpretato dall’ottimo baritono Etienne Dupuis.

La coppia formata da Van Horn e Dupuis è straordinariamente affiatata, e Michieletto ha elogiato l’interpretazione dei due cantanti-attori. Durante le rappresentazioni, hanno fatto cose diverse in scena ogni sera, dando vita a uno spettacolo sempre fresco e sorprendente. L’amore sognato e mai raggiunto è rappresentato da Dulcinea, interpretata dalla contralto Gaelle Arquez. Michieletto ha spiegato che Don Chisciotte stava forse scrivendo un romanzo di avventure ispirato al suo passato e all’amore che non è mai riuscito a conquistare. Dulcinea diventa quindi l’amore ideale per lui, ma rimane solo un sogno irraggiungibile, con i suoi sogni, i suoi traumi, il sorriso e le lacrime.

Michieletto ha rivelato di aver riscoperto il gusto per i temi favolistici e sognanti di Massenet, che si ritrovano in questa opera. La musica dell’autore non ha paura di essere sentimentale e dolce, creando un mondo onirico che è un vero regalo per il pubblico del 2024. In un’epoca in cui sembriamo aver smesso di credere nei grandi ideali e siamo diventati cinici e sbrigativi, questa opera ci invita a riflettere e a difendere ancora i valori più grandi.

Oltre alle interpretazioni degli artisti, anche l’orchestra e il coro hanno ricevuto applausi convinti. La scenografia di Paolo Fantin, i costumi di Agostino Cavalcca, il light design di Alessandro Carletti, i video curati da Roland Horvath e la coreografia di Thomas Wilhelm hanno contribuito a creare un ambiente suggestivo e coinvolgente.

In conclusione, il Don Quichotte di Michieletto all’Opera Bastille è stato un’esperienza emozionante, che ha saputo trasmettere al pubblico l’umanità e le emozioni del protagonista. L’interpretazione degli artisti, la regia innovativa e gli elementi scenografici hanno reso lo spettacolo unico e indimenticabile. Un successo che ha dimostrato come l’opera possa ancora toccare le corde più profonde del nostro animo nel 2024.

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