L’autore svizzero Joel Dicker ha riflettuto sull’ossessione dei social media per gli “ok” durante il Salone del Libro di Torino, dove ha presentato il suo nuovo thriller intitolato “Un animale selvaggio”. Dicker ha sottolineato come viviamo in un’epoca in cui siamo costantemente alla ricerca dell’approvazione degli altri attraverso piattaforme come Instagram e Facebook. Secondo l’autore, ci preoccupiamo troppo di apparire diversi da come siamo realmente e di ottenere il consenso degli altri.
Joel Dicker è stato accolto come una star al Salone del Libro di Torino, con lunghe code di fan che aspettavano di entrare all’Auditorium per ascoltarlo. Durante l’evento, Dicker ha ringraziato il pubblico italiano per il suo affetto e il suo supporto, definendo l’Italia come una seconda casa. Ha anche parlato della sua passione per la scrittura e della gratitudine verso i suoi lettori.
Il nuovo romanzo di Dicker, “Un animale selvaggio”, segna una svolta nella sua carriera letteraria. Ambientato nella sua città natale di Ginevra, il libro presenta due coppie di protagonisti intrappolati in un intrigo diabolico dopo essere stati coinvolti in una rapina. Dicker ha spiegato che i suoi romanzi ambientati a Ginevra sono più contemporanei rispetto a quelli ambientati nel Maine perché è lì che vive attualmente.
Durante la presentazione del libro, Dicker ha parlato anche del suo processo creativo. Ha affermato di scrivere spesso alle tre del mattino, quando può trovare un momento di tranquillità. Ha paragonato la scrittura a una maratona, sottolineando che bisogna seguire un programma e affrontare le difficoltà che si presentano lungo il cammino. Dicker ha anche rivelato che non pensa ai lettori quando scrive, ma cerca piuttosto di stabilire una connessione con se stesso e condividere le sue osservazioni con loro.
Quando gli è stato chiesto quale personaggio dei suoi libri gli assomigliasse di più, Dicker ha risposto che si identifica con Harry Quebert nel modo in cui guarda il mondo. Ha anche sottolineato che il suo sguardo sul mondo cambia con l’avanzare dell’età, motivo per cui i protagonisti di “Un animale selvaggio” sono tutti sulla quarantina. Secondo Dicker, la responsabilità è il filo conduttore di tutti i suoi romanzi.
Joel Dicker ha concluso l’intervista parlando del suo successo come scrittore. Ha ricordato che gli editori avevano rifiutato molti dei suoi romanzi prima di ottenere successo con la trilogia di Harry Quebert. Se il suo primo libro non avesse funzionato, Dicker avrebbe comunque continuato a scrivere perché per lui è un bisogno. Ha anche rivelato di non amare i romanzi gialli troppo tecnologici o violenti, preferendo fornire ai lettori gli strumenti per risolvere il caso e creare storie che lui stesso capirebbe come lettore.
In conclusione, Joel Dicker ha riflettuto sull’ossessione dei social media per gli “ok” e ha presentato il suo nuovo thriller “Un animale selvaggio” durante il Salone del Libro di Torino. L’autore ha parlato del suo processo creativo, della sua passione per la scrittura e della gratitudine verso i suoi lettori. Ha anche condiviso dettagli sul suo nuovo romanzo, ambientato a Ginevra, e ha sottolineato l’importanza della responsabilità in tutti i suoi libri. Joel Dicker continua a essere un autore di successo, apprezzato dai lettori di tutto il mondo.