Zerocalcare, il famoso fumettista italiano, è stato accolto da una coda infinita di fan e da una standing ovation al Salone del Libro di Torino, dove ha presentato il suo ultimo libro intitolato “Quando muori resta a me”. In questa nuova opera, il fumettista affronta per la prima volta il rapporto con suo padre, esplorando le domande irrisolte dell’infanzia attraverso un viaggio sia materiale che interiore.

Durante l’evento, Zerocalcare ha rivelato che i suoi libri non lo hanno mai curato, ma gli servono come strumento per analizzare e comprendere meglio le sue emozioni, oltre che per condividerle con il pubblico. Ha anche ammesso di non sentirsi risolto e di temere che i suoi ricordi veri possano essere distorti da quelli rappresentati nei suoi fumetti. Infatti, afferma che un fumetto non gli permette di fare pace con il suo passato, ma anzi apre ulteriori questioni su cui tormentarsi.

Durante l’intervista, Zerocalcare ha anche parlato del rapporto con suo padre, descrivendolo come “uno che non parla”. Ha raccontato che suo padre è ossessionato dall’idea di acquistare una macchina d’epoca e si chiede cosa ci possa fare con i soldi risparmiati da Netflix. Questo dettaglio della sua vita familiare è stato fonte di ispirazione per alcune delle sue opere, utilizzando gli insulti rivolti a sua madre come modo per mantenere la sua indipendenza. Nonostante ciò, afferma che sua madre è stata educata a non interagire con nessuno riguardo alle sue opere, anche se grazie ai social media ora ha accesso agli insulti rivolti a lui.

Zerocalcare ha anche rivelato che i suoi genitori hanno un Daspo (Divieto di Accedere alle Manifestazioni Sportive) per qualsiasi evento in cui lui si esibisca e non possono avvicinarsi al quartiere in cui presenta un libro. Questa situazione evidenzia la complicata relazione tra l’autore e i suoi genitori, che sembrano non comprendere appieno il suo lavoro e la sua arte.

Infine, Zerocalcare ha parlato del suo bisogno di silenzio e del tempo limitato che riesce a trascorrere con le persone. Ha ammesso che gli è difficile stare con gli altri e si agita pensando di dover riempire i silenzi. Al contrario, trascorrere del tempo da solo gli permette di ricaricare le batterie e di rilassarsi. Nonostante la paura che prova quando è in compagnia degli altri, Zerocalcare ritiene che sia l’unico modo per rigenerarsi.

In conclusione, l’apparizione di Zerocalcare al Salone del Libro di Torino è stata un grande successo, con una coda infinita di fan e una standing ovation. Durante l’evento, l’autore ha offerto uno sguardo intimo sul suo ultimo libro e sul rapporto con suo padre, regalando ai lettori una nuova prospettiva sulla sua arte e sulla sua vita personale. La sua sincerità nel parlare delle sue emozioni e delle sue esperienze ha affascinato il pubblico presente e ha dimostrato ancora una volta perché Zerocalcare è uno dei fumettisti più amati d’Italia.

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